Food :: 2 mar 2017

a firenze la vera pizza napoletana

debutta Buoneria con il metodo della Starita Pizza Academy

L’anima di Napoli arriva a Firenze. Proprio ieri mercoledì 1 marzo, infatti, è stata presentata alla stampa, influencer e addetti ai lavori Buonerìa un nuovo ristorante incentrato sulla tradizione della pizza napoletana all’interno dell’area Fosso Bandito, alle porte del parco delle Cascine (1). Una pizza partenopea non qualunque però ma "firmata" da uno nei nomi storici e di successo a livello internazionale. Stiamo infatti parlando del maestro pizzaiolo Peppe Starita (2 - Primo da Dx), figlio, a sua volta, di un grande dell’arte bianca, don Antonio. E Peppe, proprio per la sua classe nell’arte della pizza napoletana, dopo Materdei quartiere del capoluogo campano, ha aperto anche a Milano e New York. Una strategia che punta in alto e soprattutto in forte sviluppo in Italia come all’estero, in virtù anche della qualità dei prodotti utilizzati, dalla volontà di mantenere la tipicità dei piatti proposti e, ultimo ma non meno importante, dal contenimento dei prezzi al pubblico.

Ma vediamo da vicino alcune delle 10-12 pizze firmate dal team del guru napoletano della neonata Buoneria, nonché i plus che le contraddistinguono prima e dopo la cottura…

Partiamo dal forno e dell’impasto. Due elementi che possono, se mal gestiti, aver un impatto negativo anche sulla salute.

Ecco che un forno ben trattato e chiaro, insieme a un impasto fatto lievitare per almeno 24 ore, sono già un ottimo inizio. Se poi segue una spianata dolce e in punta di dita, proprio come usa fare il maestro Sparita che "accarezza" - quasi fosse una bella donna - la pasta, il risultato di una pizza buona e digeribile è garantito (3). Di più… leggerezza e resilienza del cornicione, come esige la tradizione partenopea, sono caratteristiche “obbligate” per questo simbolo della gastronomia made in Sparita. Tutte le pizze in carta, dalla Marinara con pecorino romano e pomodorini fino alla “golosissima” Pizza gialla con provola fresca e pomodorini del piennolo del Vesuvio, non creano pesantezza. Anche le varietà di pizza fritta, come la Montanara Starita dalla doppia cottura, fritta e poi in forno o le più semplici Montanarine, che apparentemente potrebbero far desistere consumatori particolarmente esigenti, sono molto piacevoli al gusto, ma soprattutto delicate (4).

Ognuna delle proposte nasce da mani esperte: quattro pizzaioli napoletani Doc usciti dall’Accademia Sparita struttura didattica vocata alla formazione di pizzaioli d’eccellenza e soprattutto capaci di perpetuare il grande valore del Metodo Starita Pizza Academy. E come ha dichiarato Paolo Vitale, genero del maestro Peppe: “siamo orgogliosi di portare il nostro “prodotto” in altre regioni d'Italia come all’estero, ma lo facciamo comunque con attenzione e prudenza: il livello di qualità dettato dal nostro Metodo deve essere uguale ovunque. Motivo per cui non smettiamo mai di monitorare - anche da lontano - chi promuove e offre i nostro modo di intendere la pizza napoletana”.

La cucina della Buonerìa non si esaurisce però nel mondo della pizza: in cucina è arrivato infatti Francesco Morra, chef pugliese già al Tosca del Mercato Centrale, che insieme alla sua brigata sta sviluppando una serie di proposte di terra e di mare all’insegna della qualità e di un’offerta gastronomica tutt’altro che banale.

Due parole sulla location… ispirata al mondo della smorfia e delle carte da gioco, presenta un layout moderno e luminoso. L’elemento legno domina un po’ ovunque, dal pavimento ai tavoli, conferendo un mood cosy e accogliente (5). Per una clientela trasversale.

Appuntamento alla Buoneria, quindi, per… “tutta un’altra pizza”!

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