Sono passati due mesi e mezzo, più precisamente 11 settimane, dall'apertura di FICO, Fabbrica Italiana Contadina (1 - Nella foto Oscer Farinetti), la grande cittadella agroalimentare a Bologna di cui abbiamo già parlato il 10 novembre 2017 QUI. Il giovane tempio del food raccoglie eccellenze italiane dei vari settori, siano esse grandi imprese o piccole realtà, e rappresenta una vera vetrina di quanto di meglio offre l'Italia in fatto di biodiversità. Durante l'ultimo incontro per la stampa di alcuni giorni fa, seguito da una breve visita guidata al complesso, il suo AD, Tiziana Primori (2), ha parlato dei risultati più che positivi di questo primo periodo. A fine dicembre, infatti, i visitatori sono stati più di 500.000 di cui una metà provenienti da Bologna e gli altri turisti italiani e stranieri (7%). Così come il numero di operatori del settore in visita che ha superato le attese, tra cui tantissimi buyer della grande distribuzione estera.
La magnifica “giostra” del food è molto frequentata dalle famiglie, soprattutto durante i weekend, mentre, in settimana sono i gruppi organizzati e le scolaresche a “invadere” gli immensi spazi del grande parco agroalimentare. Certo, l'ingresso gratuito è un incentivo importante così come è lodevole la ricca proposta didattica di oltre 20 corsi giornalieri per operatori e visitatori, vera fonte di informazione di tutta la filiera alimentare. Ogni sezione illustra il percorso di un certo alimento, dalla nascita (3) alla sua elaborazione finale. Un esempio significativo è quello del latte e dei suoi derivati: dall'area esterna, dove si trovano mucche di varie razze, si passa alle "fabbriche" per i processo di trasformazione (4). E, naturalmente, le aziende leader come, per esempio, la Granarolo, con la produzione giornaliera di ricotta e altri latticini freschi, o il Consorzio del Grana Padano.
Forse una giornata non basta per “esplorare” a fondo i molteplici stimoli made in Fico, penso anche alla cucina gourmet, molto vivace e di grande appeal per la clientela, dei diversi format ristorativi (5 - 6 - 7). Sicuramente merita tornare. Un viaggio sensoriale e culturale esaltante che difficilmente delude. Da soli o in compagnia.