54 anni, artista e designer, Lucia Damerino, vive e lavora tra Firenze e Milano (1 - 2 - 3). In mostra presso la Crumb Gallery della città del giglio, dal prossimo 28 gennaio fino al 28 febbraio 2021, "Mutazioni", l'opera fotografica (4) che porta la sua firma e che riflette sulla memoria, sulla storia individuale e famigliare, sui ricordi, a volte anche dolorosi, sulla catarsi che qui avviene attraverso l’azione purificatrice dell’acqua. All’interno di grandi teche di vetro, costruite dalla stessa Damerino, piene d’acqua, fluttuano degli abiti, abiti da sposa della sorella (5 - 6), i vestiti degli zii, del padre, brandelli di una narrazione privata ma allo stesso tempo parte di una storia universale (Per visitare la mostra: 347 3681894). Donna profondamente "libera", nell'intervista, si racconta tra la voglia costante di sperimentare e la consapevolezza della maturità spesso percepita come limite con cui confrontarsi.
Quando ha capito che il mondo dell'arte sarebbe stato il centro della sua vita professionale e non solo?
Ho sempre lavorato ad attività di tipo creativo. Come set designer ho esercitato al fianco di fotografi. Nel momento in cui ho avuto bisogno di esprimere il mio mondo interiore è stato naturale usare gli elementi ed i linguaggi a cui sono stata abituata. Ragion per cui non ricordo una scelta iniziale che mi ha spinto ad operare nel mondo dell’arte, bensì il contrario. Mi sono, infatti, trovata e ritrovata in esso, il che mi stupisce e comunque, per ora, mi sento ancora alla porta di ingresso.
Ci parli in breve della sua attività in questo momento: criticità e punti di forza…
Come dice il critico d’arte Jerry Saltz, l’artista deve avere l’urgenza di esprimersi. Ecco il mio punto di forza in questo momento: il bisogno di raccontarmi e di mettermi alla prova, lasciarmi andare e stupirmi. Lo sa bene chi si occupa di arte... affiorano sempre nuove scoperte ed evoluzioni.
Le criticità sono le connessioni e le possibilità lavorative che in questo periodo languono. Inoltre c'è la consapevolezza della maturità: maggior esperienza e pienezza da condividere, certo... ma d'altro canto l’essere donna di mezza età è purtroppo un limite con cui misurarsi.
Nulla si ottiene per caso, in quanto donna... ha combattuto tanto per affermarsi?
Ho spesso cercato uomini e maestri che mi facessero sentire protetta, che mi dessero sicurezza. Poi mi sono accorta che questo rappresentava un freno. L’albero che ti protegge ti fa anche ombra.
E' indubbio che il Covid sia un "fardello" oltre che un freno per tutte/i, come lo sta affrontando tra famiglia e lavoro?
Nel mio caso, dal punto di vista strutturale non è cambiato molto, sono single ed ho studio ed abitazione nello stesso luogo. E' curioso.. “grazie” al lockdown, con il mondo "congelato", senza più l'onere della produttività a tutti i costi, mi sono sentita libera: una specie di vacanza forzata in cui ho potuto canalizzare l’energia creatrice. E’ stata dura e lo è ancora nel caso della vita sociale e ricreativa, ma non per la creazione artistica.
La sua personale "meditazione" per quando stacca dagli impegni quotidiani?
Insegno Reiki e faccio meditazione ma solo in alcuni momenti della settimana. Inoltre, camminare mi aiuta tanto, così come un buon bicchiere di Prosecco con la mia amica del cuore.
Kamala Harris, la nuova vicepresidente degli Stati Uniti, una svolta epocale? Cosa ne pensa?
E’ una figura molto potente ed ispirativa. Si apre, finalmente, un nuovo futuro - anche se siamo solo agli inizi - che lascia ben sperare!
Un consiglio alle giovani donne che "lottano" per essere riconosciute nel proprio settore?
Non sottovalutare affatto il gap che tutt’ora è presente, saperlo individuare nella vita lavorativa, a mio avviso, è il punto più difficile.