Al WeGil, l’hub culturale della Regione Lazio nel cuore di Trastevere, in mostra un'esposizione che racconta il mondo di dolore e silenzio in cui vivono le donne vittime di violenza (1 - 2). "L’invisibilità non è un superpotere", questo il titolo dell'esposizione con 10 fotografie della fotografa Marzia Bianchi (3 - 4) e 10 radiografie (5). L'artista si è ispirata alle parole delle donne accolte dallo sportello antiviolenza on line di Reama, trasformando la narrazione in immagini. “L’invisibilità non è un superpotere” – afferma la fotografa – vuole dunque rompere il muro di silenzio che coinvolge le donne che hanno subito violenza: nella mostra sono i loro corpi, le loro lesioni a parlare, intrecciando singole storie in un unico racconto. Le vite delle donne sono diverse eppure lo schema della violenza si ripete, prevalentemente a opera di un compagno, familiare o conoscente”.
“L’idea delle radiografie mi è venuta con l’esperienza accumulata sul campo, in tanti anni di attività”, afferma Mariagrazia Vantadori, chirurga dell’ospedale San Carlo Borromeo, nonché referente del Casd, Centro Ascolto Soccorso Donna del San Carlo. “Il mio lavoro mi ha portato a decodificare le loro lesioni, ad andare oltre il non detto e ad aiutare le donne a orientarsi per uscire dalla violenza con il sostegno della rete territoriale e dei centri antiviolenza. Far capire loro che quanto accaduto non deve ripetersi mai più e che non sono sole è essenziale e in tal senso i presidi sanitari sono uno snodo importantissimo della rete”.
“La violenza sulle donne è una ferita insopportabile, che riguarda tutte e tutti. Per cancellarla serve una grande mobilitazione civile e culturale. Ecco il senso di questa mostra. Il mio augurio è che di fronte alle immagini esposte tutti possano comprendere quanto sia grave volgere lo sguardo dall’altra parte. Rompere l’indifferenza e il silenzio è il primo indispensabile passo. Ma il valore di questa iniziativa è anche nel mostrare che le donne non sono sole: ci sono realtà e istituzioni che lavorano con impegno e passione, ogni giorno, per dare risposte alle vittime di violenza. La sfida è non riaccendere i riflettori solo dopo l’ennesimo reato, ma creare una solida rete di protezione e, tutti insieme, incidere davvero sul tessuto sociale e sulle radici culturali della violenza di genere” queste le parole del Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti.
Nel percorso della mostra, accanto alle fotografie, sono esposte, in totale anonimato, le radiografie, fornite per gentile concessione dall’Azienda ospedaliera San Camillo Forlanini di Roma e dall'ASST Santi Paolo e Carlo di Milano, effettuate alle donne arrivate nei Pronto Soccorso e che hanno dichiarato di aver subito violenze.
Dopo Roma, la mostra sarà ospitata in altri luoghi del Lazio a partire dalla Provincia di Frosinone dal 6 al 27 marzo.
L’esposizione, di Fondazione Pangea e Reama Network, è promossa dalla Regione Lazio e organizzata da LAZIOcrea in collaborazione con la Fondazione stessa, promotrice di Reama, la rete per l’Empowerment e l’auto mutuo aiuto per le donne vittime di violenza.
L’INVISIBILITÀ NON È UN SUPEPOTERE
WEGIL
Trastevere - Largo Ascianghi, 5, Roma
Apertura al pubblico
tutti i giorni ore 10 – 19
Biglietto
Ingresso libero
Info: