Di Gianluca Moreschi.
Evento inedito lo scorso sabato 27 giugno al Porto San Nicolò, sulla Riva del Garda. Alla presenza dell’assessore all’agricoltura della provincia autonoma di Trento Giulia Zanotelli e del Presidente di Agraria Riva del Garda Giorgio Planchensteiner (1 - Al centro con la bottiglia), per la prima volta in assoluto la Cantina Riva del Garda ha collocato ben 1.216 bottiglie del futuro Brezza Riva Riserva Blanc de Blancs 38 metri sotto la superficie del più grande lago italiano, dove riposeranno per un anno (2 - 3). La scelta è intrigante, perché in questo caso la temperatura a quella profondità risulta costante, oscillando costantemente tra 9 e 13 gradi. Luci e rumori pressoché assenti, permetteranno al Trento doc metodo classico “una lenta e incessante maturazione” come sottolineato durante la presentazione dall’enologo Furio Battelini, artefice di questo suggestivo esperimento (4). Il processo di vinificazione è iniziato con una pressatura soffice delle uve e solo il 55% della Cuvee utilizzata, un tiraggio di un mese per poi giungere a questa insolito sviluppo del prodotto. L’immersione delle bottiglie (5 - Massimo Fia direttore della Cantina Riva del Garda) è stata realizzata grazie a una spettacolare operazione del Gruppo Sommozzatori di Riva del Garda, coadiuvata dai Vigili del Fuoco Volontari sempre della cittadina del Benaco. Le uve da cui uscirà questo diamante enologico provengono da un prezioso appezzamento di uve Chardonnay dell’Alto Tennese, zona a nord dell’abitato con un clima particolarmente vocato alla crescita di vigneti di grande livello, avendo una forte escursione termica, garanzia di ottimi prodotti. La filiera è totalmente biologica, con una bassa resa di 40 ettolitri per ettaro. Dopo i dodici mesi in fondo al lago, ci saranno altri due anni di affinamento per giungere alla commercializzazione come Pas Dosè. L’unicità di questa prima parte “sui lieviti” sta nella minima differenza tra la pressione dentro e fuori la bottiglia di solo un bar e la quasi totale assenza di ossigeno, il che permetterà un basso scambio gassoso, un perlage particolarmente fine, grazie alla maturazione lenta. Inoltre il lento cullare delle correnti impedirà che si formino depositi di lieviti, mantenendo il moto dei sedimenti interni con un ulteriore arricchimento di profumi e struttura. Uno spumante di gran classe (6), in linea con gli altri vini e l’olio di questa importante realtà dell’Alto Garda, pronta tra pochi anni a tagliare l’invidiabile traguardo centenario. 350 soci garantiscono una qualità importante della produzione, nel solco di una tradizione che dai romani, a Dante, fino a Goethe ha sempre fatto di questa terra uno dei distretti vinicoli migliori in Italia.
Cantina Riva del Garda produce inoltre una interessante linea superiore di vini, in cui oltre alla Cuveè Brezza Riva, un Blanc de Blancs, fruttato, fresco con il tipico sentore di crosta di pane, si distinguono lo Chardonnay Loré e il Pinot Nero Maso Èlesi. Il primo ha i sentori tipici del vitigno, in particolare la vaniglia e la nocciola, con una sorprendente freschezza nella beva. Il secondo ha la tipicità dei frutti rossi, segnatamente mirtilli e fragole. L’altitudine gli conferisce una grande eleganza, non per nulla nella regione tridentina e altoatesina si annoverano alcuni tra i migliori Pinot Neri italiani.
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