Visioni da bere :: 22 feb 2025

Un sorso di Emilia-Romagna: Ventiventi

Questione di famiglia

Non è una novità, purtroppo nel mondo dell'agricoltura il cambio generazionale è sempre più cosa rara. Fa eccezione, per fortuna, il settore vitivinicolo che, almeno negli ultimi anni, ha visto non poche giovani leve conseguire la tradizione di famiglia, nonostante sacrifici, lavoro incessante, sfide climatiche e di mercato. E, in un certo senso, ritroviamo questo concept in una realtà imprenditoriale dalla genesi piuttosto recente, nella operosa Emilia-Romagna, nel cuore del distretto vitivinicolo a nord di Modena. Stiamo parlando dell'azienda Ventiventi, con al centro la famiglia Razzaboni: Vittorio e i suoi figli Riccardo, Andrea e Tommaso (30, 27 e 21 anni). "La passione per l'enologia di nostro padre è sempre stata contagiosa, e poi la voglia di lavorare insieme, le vacanze a visitare cantine..." - così i Fratelli Razzaboni, durante un wine pairing con i loro vini al ristorante Cibreo a Firenze, ci hanno raccontato di una dedizione condivisa che ha toccato tutti in famiglia. Dicevamo una maison giovane e il nome Ventiventi ne indica in etichetta proprio l'anno - 2020 appunto - in cui inizia la piena operatività della cantina, il conseguente impegno commerciale ma sopratutto un’avventura familiare che ha scelto di esprimere la propria identità attraverso il Metodo Classico, il "padre dei metodi".

Ma facciamo qualche passo indietro per meglio definirne il percorso... 

Tutto ha inizio nel 2014 con l'acquisizione dei terreni, il primo impianto nel 2016, la prima vendemmia del 2018. Una partenza pregna di determinazione, ricerca e tanto impegno. E poi l'anno di svolta, il 2020 dove è chiara la volontà di valorizzare i vitigni locali, come il Lambrusco di Sorbara, il Lambrusco Salamino, il Pignoletto e l’Ancellotta, senza però dimenticare alcune varietà internazionali, il Pinot Bianco e lo Chardonnay, per un progetto capace di guardare oltre confine, secondo i trend del momento. 
La cantina, che strizza l'occhio all'architettura contemporanea, è letteralmente avvolta dai suoi 30 ettari vitati bio. "Avere tutto quanto vicino ci permette di essere molto più rapidi tra la vendemmia e la vinificazione" - ci ha raccontato Riccardo. Un plus notevole foriero di un processo vitivinicolo "pulito" dall'inizio alla fine.

Vini: sintonia con i mercati internazionali e freschezza quale nota splendidamente distintiva

Ventiventi, Pas Dosè, Spumante Metodo Classico
Bland di 65 % Pinot Bianco, 20% Chardonnay e 15% Sorbara, il Pas Dosè è un nettare piacevolmente schietto, agile con un equilibrio tra cremosità e mineralità che lo rende oltremodo interessante al palato. L'innata delicatezza del Pinot bianco ben si sposa alla più autorevole incisività del Lambrusco di Sorbara che, se pur in minorità, dà l'idea della ricchezza delle uve di origine. La bevuta dalla vena sapida ma poco aggressiva, rivela una buona persistenza, rinfrescando la bocca e asciugandola. Invitando a un secondo calice, senza se e senza ma. Da assaporare fresco, meglio se a una temperatura di servizio non oltre i 10/12°C. In antipasto con Gamberi marinati e Guacamole. Rigorosamente insieme agli amici.

Ventiventi Brut, Spumante Metodo Classico
Le uve: 85 % Chardonnay e 15% Lambrusco di Sorbara. La freschezza regna sovrana accarezzando il sorso in un susseguirsi di note vivaci rese ancora più distintive dalla mineralità altra nota non banale di questo nettare dalla bevibilità avvolgente. Forse ancora più gastronomico del "fratello" Pas Dosè, rivela un pò più di corpo, pur mantenendo una bella vena sapida e cremosa.

Rouge de Noirs, Lambrusco Salamino di S. Croce doc
Uve: 100% prodotto con uve di Salamino di Santa Croce.
Tipico delle terre modenesi, il Lambrusco Salamino di Santa Croce ha questo nome "simpatico" per la forma del grappolo che assomiglia ad un salamino. Dal colore rosso rubino, al gusto ha una personalità distinta e una buona profondità. Contraddistinto da un’ottima freschezza e da una gradevole e avvolgente spuma, si accompagna ai piatti della cucina tipica emiliana (gnocco fritto, tigelle e affettati). La scelta di utilizzare come metodo di produzione il Metodo Classico, anziché il classico metodo Charmat che caratterizza i Lambruschi, ne valorizza la cremosità e le bollicine, rendendo gli aromi predominanti di questo vino , quali profumi di bosco, mirtillo e lampone molto più “verticali“.

Infine, Bacco in rosa 

Ventiventi Rosè, Lambrusco di Modena doc, Spumante brut Metodo Classico
Goloso e generoso in bocca, ha una splendida intensità aromatica che lo rende molto apprezzabile in tavola, seducente già dal naso con i suoi frutti rossi e le note floreali. In bocca oscilla tra la mineralità importante e la cremosità soffice. Ritorna la freschezza tipica del Sorbara. Un grande nettare, insomma. Da provare con un Risotto ai frutti di mare.

Il nostro pensiero...

Sentiremo parlare di quest'azienda, ancora e ancora. Per molto tempo, ne siamo certi. La formula è quella giusta. La filosofia aziendale, la lettura dei mercati, l'attenzione ai vigneti, la piena rispondenza territoriale capace, però, di guardare lontano. Nulla è lasciato al caso, ogni "sorso" è un successo annunciato.
Ad maiora!

 

 

 

 

Ron Millonario

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