Un progetto enologico in splendida forma, così potremmo sintetizzare il disegno lodevole della maison vitivinicola Tenuta di Castellaro capace di narrare un territorio unico come quello di Lipari, la principale delle isole Eolie. 24 ettari vitati per circa 70mila bottiglie l’anno e una moderna cantina all’avanguardia, oltre a un wine resort e al parco geominerario delle Cave di Caolino, ripulito e bonificato per metterlo a disposizione della collettività. Al centro, la lungimiranza e la dedizione profonda della famiglia bergamasca Lentsch che, nel 2005, ha visto lontano, ponendo forze e risorse nella valorizzazione di questo comprensorio magico, dando vita a nettari da uve autoctone isolane, a partire dalla Malvasia delle Lipari e il Corinto Nero. Ed ecco il vino simbolo della cantina, quello che meglio esprime al calice cultura, storia e tradizione dell’isola di Lipari. Di più... Il connubio al palato tra l’isola e il mare. Stiamo parlando di Nero Ossidiana - Corinto Nero 90%, Nero d’Avola 10% - dove L’Ossidiana, appunto, pietra vulcanica per eccellenza, dà il nome a questo vino isolano.
“Con i consulenti della ditta francese Pépinières Guillame" - racconta Massimo Lentsch, che ha dato origine alla cantina sull’isola di Lipari nel 2005 - "a Tenuta di Castellaro è stata condotta una selezione massale di questo varietale indigeno, il Corinto Nero, assieme alla Malvasia delle Lipari”.
Il primo vero grande vino rosso delle Isole Eolie. E lo è, a tutti gli effetti. Intensamente rosso con pennellate di viola che alla vista gli conferiscono quel sentimento austero e deciso come il vitigno che lo genera, varietà autoctona antichissima, probabilmente introdotta in Sicilia dai Greci. Già al naso la complessità olfattiva avvolgente è palese. In bocca dal primo sorso si evince un grande vino, dal sapore pieno, elegante con un'ottima componente di freschezza tipica, una sapidità salina e un bouquet di note speziate che lo rendono di piacevolissima beva. L’acidità e la raffinatezza del Corinto Nero ben si armonizzano con il calore morbido del Nero D’Avola. Una sinfonia che conquista, punto.
Dicevamo un grande vino, precisamente...