Numeri vincenti quelli di Proposta Vini, tra le più importanti aziende di distribuzione del nostro Paese, che inizia il nuovo anno con un quadro in crescita. Il 2024, infatti, ha registrato un aumento di fatturato di oltre il 3% sul 2023, pari a più di 28 milioni di euro per un totale di oltre 2,8 milioni di bottiglie vendute. Quarant'anni di lavoro puntuale ed incessante con l'obiettivo di valorizzare produzioni autentiche territoriali, artigianali e di qualità. Ne è testimonianza il catalogo del brand, con 3.000 referenze wine selezionate da 417 cantine (258 italiane e 159 straniere) a cui si affiancano 600 referenze spirits di 100 realtà (italiane e straniere) del mondo della distillazione. Un mosaico variopinto e affascinante dal respiro europeo che, ogni anno, si arricchisce di nuovi player del settore. In particolare, sono state presentate in anteprima a Firenze, lo scorso fine settimana, negli spazi della Stazione Leopolda, le 55 nuove aziende tra cantine e produttori di Spirits. Per quanto riguarda il vino sono 12 i produttori che esprimono la specificità e l’unicità della viticoltura delle diverse regioni del nostro Paese, a partire da Roberto Crosio e Poderi Colla, entrambe dal Piemonte, Cascina Nirasca e Taoma dalla Liguria e Alberto Fiori dalla Lombardia. Claudio Augusta e Mario Sandri rappresentano invece il Trentino, mentre spostandoci in Veneto troviamo Carezzabella. In Emilia-Romagna ecco Ventiventi e nelle Marche Quntì; scendendo a Sud in Campania troviamo Tenuta Cobellis e in Calabria Santa Venere. Spostandoci in Europa sono 28 le cantine che debuttano nel catalogo 2025: dalla Svezia ecco Langmyre Vineri, mentre dalla Francia troviamo Champagne Mallol, Chapelle d'Aliénor by La Gaffeliere, Chateau Canon Chaigneau, Chateau Canon Lalan de Pomerol, Chateau Grand Jean, Chateau Pellot Plaisance, Chateau Rollin, Chateau St. Julian, Clos Fornelli, Domaine de Nugues, Domaine de Massiac, Domaine Philippe Girard, La Voute du Verdus, Les Vignerons de Buzet, Ormarine, Symphonie de Clos Haut Peyraguey. La Spagna è invece rappresentata da Bodegas Senorio de Librares e Santa Catarina, mentre Lyrarakis, Oenops Wines e Orealios provengono dalla Grecia e Monastero di Dariali, Nagdi Marani, Ninos Marani e Raberi Marani dalla Georgia.
Lo champagne brillerà un po' meno e, secondo Giampaolo Girardi fondatore dell'azienda, avrà ancora un momento di sofferenza. Crescita, invece, per gli spumanti italiani soprattutto perché trattasi di nettari che si prestano molto bene dal punto di vista gastronomico e quindi a tutto pasto. La spumantistica "con i numeri", quindi grazie anche ad aziende più piccole ed emergenti da nord a sud. Coté vini fermi, si prevede che il segmento dei vini bianchi manterrà una buona posizione, in particolare quelle etichette capaci di esprimere al meglio l'identità del territorio di produzione.
Scenari più tristi, invece, per grandi rossi come Supertuscan, bordolesi e amaroni che registreranno un leggero calo, come d'altronde già avvenuto nel 2024, sia per i prezzi ingenti, sia per il cambiamento delle abitudini di mercato che predilige sempre di più vini meno corposi e strutturati. Nulla di nuovo in relazione ai vini rosati, piuttosto un'attenzione in netto aumento verso i vini naturali.
Secondo Antonio Beneforti, selezionatore di proposta Spirits, la sperimentazione - tra ristorazione ed enoteche - la farà da padrona con il Gin al primo posto nel nostro Paese. Non male neppure per il settore degli amari che sta crescendo in modo straordinario, spinto in particolare dall'universo Mixology, in qualità di ingredienti perfetti per cocktail all'ora dell'aperitivo. Infine il vermouth ancora una scommessa che promette molto bene.