Visioni da bere :: 28 gen 2025

Toscana, Castello di Querceto, solo vini in grande stile

Il Picchio e La Corte, due must

Nel nobile cuore del Chiantishire, c'è una realtà vitivinicola di cui ci piace dare notizia, ancora e ancora. Loro sono i François, famiglia storica del comprensorio chiantigiano che entra in possesso del magnifico Castello di Querceto, struttura medievale di origine longobarda, nel 1897. Oltre 125 anni e non sentirli, si potrebbe dire. La svolta, all’inizio del 1900, quando Carlo François (nonno dell’attuale proprietario), cambia veste all’antico Castello, trasformandolo da residenza di campagna, in azienda agricola e  il resto è storia. Storia del buon bere, di un brand che è un importante tassello della cultura e della tradizione vitivinicola di questo fortunato lembo di Toscana, tra Siena e Firenze (il brand è stato, tra l'altro, tra i 33 soci fondatori del Consorzio Chianti Classico nel 1924).
Ebbene, l'occasione per rilanciare un nuovo focus, arriva da due delle diverse gemme di Bacco che l'azienda annovera nel proprio portfolio di produzione. Stiamo parlando de Il Picchio e de La Corte, autentici fuoriclasse che, a detta della famiglia François, soddisfano fette di mercato con propensioni al palato diverse. Sì, perché Il Picchio viene preferito dagli anglosassoni, mentre La Corte da un pubblico più europeo. Ma, a parte queste note di "colore" (comunque essenziali nel quadro distributivo del brand), da sapere che Il Picchio è una cuvée di Sangiovese (95%) e Colorino (5%) il cui vigneto baciato da una favorevole escursione termica notte-giorno grazie al bosco che lo circonda, è di 4,5 ettari, posto a un'altitudine tra i 420-450 mt. s.l.m. con orientamento a est/sud-est. Un vino che è progredito nel tempo tanto che dal 1988, anno della sua genesi, da Chianti Classico Riserva è passato a Gran Selezione con la nascita della categoria, nel 2011. "Abbiamo sposato sin da subito il progetto della Gran selezione" - ha dichiarato Alessandro François, in occasione di un wine pairing al ristorante Borgo San Jacopo di Firenze. "Ci crediamo molto e Il Picchio lo rappresenta degnamente".
Ottima struttura e di grande equilibrio, un nettare con un finale lungo e persistente. Piacevolissimo con carni alla brace e formaggi stagionati.
La Corte, invece, è un Sangiovese in purezza, il cui primo anno di produzione risale al lontano 1904 in un vigneto di circa 4 ettari esposto a ovest/sud-ovest, illuminato dal sole serale fino al tramonto, posto dai 440 ai 470 metri. Un vino dall'anima contemporanea, di una beva agile ed estremamente gradevole dove la bocca si gioca tutta su un mirabile equilibrio, proprio come il "fratello" Il Picchio.
Vini che testimoniano, tutti nessuno escluso, percorsi stilistici di grande spessore, dalle già dette spiccate doti di bevibilità. Solo etichette di alto livello, dalla qualità garantita e da una consolidata tradizione. Sentori che incantano e sopratutto che non deludono. Mai.

 

Ron Millonario

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