Tempo di Covid, turismo negato. Ma per essere pronti quando tutto ripartirà, è giusto essere aggiornati su possibili mete di grande fascino. Una di queste è sicuramente l’Ungheria. Paese magiaro famoso per i bagni termali, patrimonio architettonico e bellezze naturali, vanta un'interessantissima proposta legata al vino (1) ed al turismo enologico (2). Favorita da una situazione climatica particolare, malgrado la latitudine, dalla presenza di terreni molto diversificati, che permette la coltivazione sia di vitigni autoctoni, sia internazionali, risulta certamente un luogo ideale per gli amanti dell’enoturismo (3 - 4). 6 regioni principali, 22 distretti, una gamma amplissima che spazia dagli spumanti, ai bianchi sino a rossi strutturati, per giungere agli straordinari vini dolci per cui è famosa nel mondo. Cantine storiche, degustazioni, escursioni nei vigneti, festival dedicati, cene degustazione, picnic, alloggi presso tenute, pongono il Paese all’avanguardia nel settore. La regione di Tokaj, caratterizzata da ex vulcani spenti ed uno splendido paesaggio, entra a far parte di diritto dell’identità nazionale. Producendo vino sin dal 1200, è stata regolarizzata come entità produttiva dal 1500, ben prima delle famose divisioni in cru del bordolese, avvenute nel 1800. Possiamo perciò dire che sia stata la prima regione al mondo a strutturare organicamente la coltivazione della vite. 6 varietà autorizzate, tra cui la più celebre è la Furmint, concorrono a rendere unici questi vini. Il Tokaj Aszu, orgoglio della nazione, è un vino naturalmente dolce, che ha avuto tra i suoi estimatori Luigi XIV, Goethe e Mozart e che, oltre ad essere da meditazione, si sposa magnificamente con un’altra gloria nazionale, il fegato d’oca. Ma non esiste solo questa tipologia. Nella regione superiore del Paese, si producono bianchi di grande qualità, freschi e fruttati, adatti a una ricca gamma di piatti, dal pesce alle carni bianche. La regione danubiana presenta terreni sabbiosi che danno ai bianchi, rosati (5) e rossi una bassa gradazione alcolica, risultando particolarmente adatti a tutto pasto: vini da bere quotidianamente. La Pannonia, a sud e dal clima mite, dona rossi corposi, grazie alla presenza del Cabernet Franc, ma anche splendidi prodotti fruttati e di grande eleganza (6). Il magnifico lago Balaton regala anch’esso vitigni importanti, spesso autoctoni, con caratteristiche uniche, persino speziate, dolci o aspre, a seconda del suolo di origine. La Pannonia Superiore, dal canto suo, è patria di bollicine, a base di Chardonnay e Pinot Noir, ma anche bianchi e rossi pregiati. L’enoturista troverà una gamma pressoché infinita di prodotti eccezionali, da degustare in un paesaggio idilliaco. La speranza è di poter visitare quanto prima, in sicurezza e libertà, tanta magnificenza al palato e non solo.
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