Visioni da bere :: 5 set 2020

Vendemmia - Un'annata di qualità

Parola agli esperti

Interessante tavola rotonda sullo stato dell’arte legato alla imminente vendemmia organizzata da Assoenologi, Ismea (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo e Alimentare) e Uiv (Unione Italiana Vini) alla presenza della Ministra Bellanova. Le previsioni parlano di una produzione da buona fino ad eccellente, con un lieve decremento della produzione ( -1% ) di 47,2 milioni di ettolitri, che però ci fa mantenere il primato mondiale (1 - 2) nonostante il mercato a valori sia ancora lontano da quello che ci si aspetterebbe, considerando il notevole gap con la Francia. 

"Il settore vitivinicolo italiano ha dato prova di una straordinaria capacità di ripresa e resilienza - ha dichiarato in conferenza stampa Raffaele Borriello, direttore generale dell’Ismea (3) - riuscendo a reggere l’urto di questa crisi senza precedenti che si è abbattuta sul sistema produttivo globale. Un sospiro di sollievo proviene sia dal cessato allarme dazi verso gli Usa, che sta invece penalizzando i nostri concorrenti francesi e spagnoli, ma anche da una vendemmia che per qualità e quantità risponde agli attuali bisogni del settore. Desta naturalmente preoccupazione - ha concluso Borriello - la flessione sui mercati esteri, dopo 20 anni di crescita ininterrotta, e lo spettro di una recessione economica globale, ma il sistema vitivinicolo italiano appare solido e in grado di tornare sui livelli a cui ci aveva abituato.” 

La pandemia ha purtroppo pesato significativamente su un mercato che pareva inarrestabile con un aumento, spesso a doppia cifra per certi comparti, che durava da venti anni. Complice la forzata chiusura di bar e ristoranti (4) e le mancate vendite, il segno negativo è assolutamente giustificato. Però la situazione, pur difficile, fa intravedere segnali di ripresa. Già le prime settimane post lockdown hanno visto un importante incremento delle vendite, che non può compensare quelle mancate nei mercati esteri, ma che fa sperare un segno negativo a fine anno non troppo penalizzante. Inevitabilmente, come sottolineato dalla Ministra, si è dovuto intervenire con una rapida terapia in un settore chiave del nostro agroalimentare e in generale dell’azienda Italia. Due sono stati gli aiuti principali, la distillazione dei vini comuni e la vendemmia verde, vale a dire la riduzione volontaria della raccolta in cambio di sussidi, ma per ora nessuno dei due ha centrato del tutto il bersaglio. Altro incentivo è stato il bonus da 5000 euro a fondo perduto a ristorante per acquistare prodotti italiani, vino compreso. I modelli da seguire sono al solito quello francese e tedesco, con fondi per la distillazione di crisi e promozioni all’estero per rilanciare la vendita sempre con ingenti finanziamenti.

Luci ed ombre dunque, ma forse si comincia a vedere l’uscita dal tunnel di una crisi comunque globale che ha colpito tutti i big player del mondo.

Ron Millonario

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