In una esclusiva degustazione tenutasi pochi giorni fa nella sede milanese dell’importatore Velier, abbiamo avuto modo di assaggiare in anteprima le novità dei vini naturali Triple A, punta di diamante del catalogo della prestigiosa azienda genovese che, da oltre 60 anni, distribuisce il meglio dei distillati e dei vini da tutto il mondo. Ecco il resoconto della serata e i sette produttori presentati.
La regione francese che confina con la Svizzera e produce vini eccezionali ma non ancora così conosciuti in Italia, ruota attorno alla cittadina di Arbois. Poco lontano, nel villaggio di Cramant, Sylvain Jacquot gestisce due ettari di vecchi vigneti abbandonati perché inadatti alla mecanizzazione. Con un’età media intorno ai cinquant’anni, le vigne comprendono Chardonnay, Savagnin, Pinot nero e Trousseau e il MacVin tipico vino fortificato della regione. Realizzati nel profondo rispetto della natura e del terroir, sono una vera sorpresa per i nostri palati, in particolare lo Chardonnay, le cui caratteristiche principali sono la vivacità e la purezza.
Produttore proveniente da un precedente lavoro di rivenditore di funghi selvatici nella Loira, da circa vent’anni si è spostato all’altro capo della Francia, nel Roussillon per far il vignaiolo. 4 ettari di dominio con ripidi pendii di 300 metri lavorati in modo strettamente manuale con trattamenti come rame e zolfo ridotti al minimo. Tra i vitigni coltivati ci sono il grenache noir, blanche e gris, tempranillo e syrah. Dal grenache noir si realizza Le puits de laurie, un Banyuls fortificato, caldo con un naso di frutta secca, sottospirito, cioccolato e spezie dolci. Un grandissimo vino da fine pasto.
Jerome Binda lasciata la Francia ha trovato il suo eden in quest’isola selvaggia battuta dai venti al punto che le viti strisciano sul terreno sia perché non trovano supporti per crescere in verticale, sia per ripararsi dal clima, in terreno ostile, con alto contenuto di sabbia. Progetto teso a recuperare i vitigni autoctoni come Aidani, Asyrtiko, Potamisi. Bianco naturale con spiccata salinità citrica e un ricordo della foglia di cappero. Perfetto con una insalata di polpo e patate.
Situato a est di Lubiana in un piccolo villaggio è composto da 22 ettari di cui 5 vitati ha portato il biodinamico in una zona di produzione tradizionale. Miha Kelhar, il proprietario coltiva dieci varietà diverse in prevalenza bianchi e spumanti. Mario Roze è stata la nostra scelta, un blend di Pinot nero e Chardonnay che al naso ha profumi di mela, frutti rossi con una bollicina fine e persistente che esaltano dei gamberi crudi conditi con olio evo.
Le colline alle spalle della località di Primosten conservano il Babic, una autentica perla della viticoltura eroica. Kreso Petrekovic e Niko Dukan hanno riportato in auge questo vitigno che cresce molto vicino al mare prendendo una spiccata salinità. Collaborando con degli anziani coltivatori, custodi della tradizione ormai quasi scomparsa, hanno scommesso sui terreni scalfiti dal sale e dal vento, impedendo l’abbandono delle vigne. Kaamen è il nome del vino un Babic in purezza che porta con sé tutto il sapore del mare.
Il primo, a pochi passi da Modena possiede una vigna di Lambrusco di Sorbara al centro del paese con un secolo di età. Da questa nasce Centenario un rosato frizzante con naso di fiori freschi e frutti rossi che unisce mirabilmente la fresca beva dei Lambruschi più dissetanti alla profondità dei vini da vigne vecchie. Il secondo, situato nella val d’Orcia realizza dei Sangiovese in purezza è un rosso corposo di forza e carattere con palato di fritti neri e fiori freschi con finale lungo e profondo.
Una degustazione mirabile con delle autentiche rarità resa possibile solo dal notevole background di Velier. Tutti vini consigliatissimi!