Che Leonardo da Vinci fosse un prodigio è cosa ormai nota, meno forse che tra le sue innumerevoli fonti di interesse e ispirazione vi fosse anche il vino. E quale vino meglio del Vin Santo poteva sposarsi alla meditazione del Genio per eccellenza? Sì perché questo è un nettare da degustare con calma, sorseggiandolo dolcemente come merita, anzi quasi “accarezzandolo” magari sognando quel sorriso enigmatico di Monna Lisa (la celeberrima Gioconda) il cui secolare segreto dello sguardo era forse (e chi lo potrebbe mai negare?) legato al buon bere... Tutto questo e di più lo si trova in un prodotto di grande piacevolezza, il “Vin Santo Bianco dell’Empolese DOC, annata 2011” (1), la nuova etichetta di Cantine Leonardo da Vinci, unione di maison vitivinicole impegnate nella riscoperta del contributo di Leonardo (2 - 3) in ambito enologico. La referenza omaggio al grande maestro fa parte di una delle preziose linee, esattamente la Collezione “Villa da Vinci”, selezione di vini ottenuti dai vigneti di Vinci appartenuti anticamente alla sua famiglia. Morbido, vellutato, ma dalla personalità decisa (4), affascina per il suo coté accattivante che invita un dopo cena di stile. Assaporandolo lentamente pare di cogliere un gusto antico, un filo sottile ma tenace che attraversa millenni. Profumi di fichi, mandorle e miele, al palato… non manca una nota di freschezza che lo rende ancora più “versatile”, sopratutto con la pasticceria.
Trebbiano in purezza, il Vin Santo è prodotto con le uve che circondano l’omonima tenuta “Villa da Vinci”: i grappoli sono raccolti a mano, posti in piccoli contenitori e fatti asciugare su stuoie di paglia, in stanze ben ventilate ed asciutte, fino al febbraio successivo alla vendemmia.
Ulteriore plus che lo rende un prodotto di prim’ordine, la sua genesi frutto dell’applicazione del Metodo Leonardo® - trattato viticolo-enologico esclusivo, registrato dalla Leonardo da Vinci S.p.A. - che raccoglie le intuizioni di Leonardo per ottenere vini eccellenti attraverso una meticolosa osservazione di tutti i fenomeni naturali che portano alla piena maturazione del frutto della vite e attraverso l’invenzione di strumenti e tecniche per ottimizzare la trasformazione dell’uva in vino.
Il Metodo, in continua evoluzione e perfezionamento, oggi si concretizza nella formalizzazione di un Protocollo di produzione che definisce specifici parametri quantitativi-qualitativi che i vini devono possedere per poter rientrare nelle produzioni a marchio Cantine Leonardo da Vinci e vantare in etichetta la dicitura “Metodo Leonardo®”. Per ciascuna delle principali fasi di ottenimento del vino sono definiti precisi parametri per valutare: Coltivazione della vigna/Fase vendemmiale/Fase di vinificazione/Fase di affinamento e conservazione del vino.
In questo senso il Metodo può essere considerato un vero e proprio strumento scientifico di monitoraggio, mantenuto costante a partire dalla vigna fino all’imbottigliamento.
Come per le referenze della Collezione cui appartiene – S.to Ippolito, San Zio, Linarius e Streda – è la mano del Genio di Vinci a caratterizzare e impreziosire l’etichetta del Vin Santo: i molti dettagli del dipinto “l’Annunciazione”, capolavoro Leonardesco, raccontano la più alta espressione dei cru toscani ed esprimono l’amore per la bellezza della natura che Leonardo aveva ammirato nella nativa Vinci dove aveva appreso e coltivato l’arte di produrre buon vino.
Un vino che si fa conoscere ed apprezzare già dal primo sorso, aristocratico ma capace di conquistare anche chi raramente si concede a fine pasto un vino da dessert. Una coccola da regalare con il prossimo Natale. A tal proposito c'è la piattaforma e-commerce di Leonardo da Vinci S.p.A., nata per permettere a tutti gli appassionati ed intenditori di degustare le produzioni ispirate agli insegnamenti del Genio. Da acquistare on line QUI.
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