A disposizione i primi dieci agriturismi della Cia Agricoltori della Toscana per ospitare persone affette da Coronavirus poco sintomatici o in via di guarigione (1). L’accordo è stato stipulato tra la Regione Toscana e le associazioni di categoria: gli agriturismi distribuiti tra Siena, Grosseto, Pisa, Arezzo e Livorno, garantiranno isolamento e cure in una situazione confortevole ma controllata.
Un'iniziativa intelligente per liberare posti letto negli ospedali senza far tornare nelle proprie abitazioni i pazienti prima della totale negativizzazione. "Al momento" – ha spiegato il direttore di Cia Toscana, Giordano Pascucci (2) – "abbiamo comunicato alla Regione, la disponibilità di dieci strutture agrituristiche dislocate nelle province di Siena, Grosseto, Pisa, Arezzo e Livorno. Come Cia e singole aziende agricole in tutta la Toscana, facciamo il possibile per dare un contributo importante in questa fase di emergenza sanitaria; con gli agricoltori che non si fermano mai per garantire la produzione di alimenti e materie prime, ed adesso con la disponibilità delle strutture. Tutti insieme ce la dobbiamo fare". In totale saranno almeno duemila i posti letto ricavati dall’utilizzo di hotel, residence ed agriturismi attualmente vuoti (3), fa sapere una nota della Regione. Grazie a questo accordo sono stati definiti un contratto tipo e dei compensi standard per l’uso esclusivo da parte della Regione delle strutture ricettive per la gestione dell’emergenza Covid-19.
I pazienti ospitati nelle strutture ricettive riconvertite saranno essenzialmente di tre tipi: 1) persone in isolamento che non hanno, in casa, la possibilità di mantenere effettive distanze dai familiari conviventi; 2) positivi al Coronavirus che non hanno sintomi o hanno sintomatologie non gravi; 3) persone guarite dal Coronavirus che escono dal percorso ospedaliero ma non hanno ancora raggiunto la completa negativizzazione e dunque la guarigione virale. Le strutture destinate ad ospitare i malati di Coronavirus dovranno avere almeno 50 posti letto. Saranno utilizzate esclusivamente ed in toto dalla Regione fino alla fine dell’emergenza e sarà completamente evitata la promiscuità tra i pazienti ospitati e i normali villeggianti.