Foto, estratti dei copioni, elementi della scenografia, documenti d’archivio, parti del diario di lavorazione e dello storyboard, foto di scena. Spezzoni proibitissimi, che la censura nel corso degli anni, ha tagliato, mandando così in visione una versione del tutto parziale di film mutilati e quindi privati di parti importanti se non imprescindibili.
Torino, nella sua sede del Parco Arte Vivente (Pav) (1) ospita, dal 24 marzo al 15 aprile prossimi, la mostra “Proibitissimo”, progetto di Irene Dionisi e a cura di Viola Invernizzi.
Una storia lunga, quella della censura in Italia, che parte dal 1913 e che si presenta sotto due forme: quella totale e quella parziale. Fino agli Novanta, infatti, erano previsti i cosiddetti “tagli mirati”, con l’eliminazione delle parti di pellicola che non si voleva mostrate, permettendo tuttavia di mandare in visione il film mutilato.
Gli archivi cinematografici conservano questi spezzoni “proibitissimi”, dai quali il gruppo di lavoro diretto da Irene Dionisio ha recuperato tante scene censurate nel corso della storia del cinema (2).
La ricerca, condotta dal gruppo di lavoro composto da Riccardo Calisti, Giulia Capirone, Caterina Cretier, Helena Falabino, Ginevra Lanaro, Dunja Lavecchia, Emanuele Marini, Giovanni Mauriello, Ambra Micheletto, Alberto Rinaldi, Giorgio Santise, Beatrice Surano, Morena Terranova, ha portato all’analisi di oltre settanta film censurati (3) e alla selezione delle scene da inserire in un film, secondo quattro tematiche principali oggetto di censura: violenza, religione, politica, sessualità.
Il focus dell’esposizione rappresentato infatti dalla videoinstallazione “Proibitissimo!”, legata al film “Il mio unico crimine è vedere chiaro nella notte” di Irene Dionisio, che verrà presentato al Centre d’Art Contemporain di Ginevra nel contesto della Biennale delle immagini in movimento di Ginevra come unico progetto artistico italiano.
La mostra enfatizza il processo che ha portato alla sua realizzazione, rendendo lo spettatore coinvolto e consapevole della natura “in progress” dell’intero progetto, con tanto di un workshop - condotto da Irene Dionisio e Viola Invernizzi, per un massimo di 15 partecipanti - in programma il 6 aprile e che prevede la tecnica teatrale dello psicodramma. I partecipanti, guidati da Dionisio e Invernizzi, ri-analizzeranno la serie di scene censurate emerse dalla ricerca e il percorso che hanno condotto alla versione di sceneggiatura rimessa in scena nel film.
PAV
Orari: venerdì, 15 - 18; sabato e domenica, 12 - 19;
Ingresso: 4 euro; ridotto: 3 euro; gratuito: Abbonamento Torino Musei,
Torino+Piemonte Card, minori di 10 anni, over 65, persone con Disabilità.
Per partecipare all’attività del 6 aprile è necessaria la prenotazione, fino a esaurimento posti:
011 3182235 - lab@parcoartevivente.it