Avete mai pensato di lavorare su un altro pianeta? Restando però a casa vostra? Ora si può grazie all’innovativa e originale postazione tecnologica, una sorta di “uovo spaziale” (1) che immerge i fruitori in un mood ovattato e performante. Pianeta, proprio così gli ideatori hanno chiamato questa capsula ovale (2) che ha in serbo di rivoluzionare gli spazi abitativi e i luoghi di lavoro secondo una filosofia che predilige il comfort e la sostenibilità sia sul piano ambientale che in quello psicologico ed emotivo (3). La proposta arriva dall’Atelier Elli&Rini che l’ha presentata al Fuorisalone 2021.
Firmata dall’architetto design Giovanni Dudan insieme a Elli&Rini per la progettualità ingegneristica, è una struttura in base lignea di 2,5 mq dotata di monitor, impianto dolby, webcam, sistemi di ricarica wireless che grazie ad un pannello di controllo aptico dalle forme avveniristiche permette la gestione di ogni interazione (4). All’interno gli elementi hi-tech si integrano perfettamente a quelli materici quali legno, tessuti, pelli, pannelli retroilluminati (5) che garantiscono una perfetta esperienza sensoriale. La sua lavorazione artigianale, il suo concept e la realizzazione sono il risultato del più puro made in Italy. L’uovo spaziale è dotato inoltre di un innovativo sistema di sanificazione che si basa sul principio della fotocatalisi. Ancora… “taylor made”, dal momento che è realizzabile e modulabile a proprio gusto e secondo le necessità, nel rispetto di una assoluta personalizzazione del “proprio spazio” di lavoro e concettuale. Per lavorare quindi, ma anche leggere, meditare, ascoltare musica etc.
"Con l’avvento della pandemia" – dichiara Federica Foiadelli, Co-Founder e Brand Ambassador di Elli&Rini – "abbiamo ritenuto necessario ripensare gli spazi non solo lavorativi ma anche abitativi. Abbiamo colto questa sfida nella consapevolezza che la modernità, sempre più dinamica e alla ricerca di innovazione e servizi più efficienti, abbia bisogno di trovare nuovi modi di fruire i luoghi di lavoro e del tempo libero offrendo al tempo stesso esperienze capaci di rispondere alla rivoluzione digitale in atto, senza perdere tuttavia in umanizzazione. Non è solo una postazione fatta di desk e seduta, - conclude Foiadelli – ma un luogo tecnologico in cui connettersi con il mondo”.