Living & Convivi :: 18 giu 2018

Sicilia - Cosa vedere: Le Gole di Tiberio

Il paradiso in terra esiste

“Ogni escursione è stata una scoperta nuova di un mondo primordiale ancora integro e ben conservato: dai fossili di gasteropode, alle numerose grotte della zona, dalla sensazione di benessere dopo un bagno rinfrescante, dallo stupore per i bagni di luce, al fascino delle leggende che danno un’anima immortale a questi luoghi”. Così Giovanni Nicolosi guida escursionistica illustra Le Gole di Tiberio, luogo magico nel suggestivo Parco delle Madonie, non lontano da Cefalù in Sicilia (1 - 2). Non potrebbero esserci parole più sincere per dipingere questo eden naturale che trova nel fiume Pollina il suo centro da cui si sviluppano gli oltre 450 m. di Gole (3). Noi ci siamo stati, le abbiamo attraversate, ci siamo colmati dei numerosi suoni della variegata fauna locale come i tanti uccelli, tra colombe, taccole e aquile reali, il cui eco delle loro melodie accompagna il bucolico iter. Ma soprattutto, dopo la prima parte del letto del fiume percorribile a piedi intervallata da grotte che lasciano immaginare i banditi del lontano 800’ trovarvi rifugio e secolari frassini da manna, l’incanto inizia non appena si varca la parte mediana del percorso (4). La più suggestiva: 250 mt di lunghezza ed alta ben oltre 50! Rigorosamente in gommone (5) poiché la profondità dell’acqua supera gli 8 m. anche in estate. Il fortunato “ospite” di questo affascinante specchio d’acqua, mentre lo “solca” si trova catapultato in vero e proprio regno di Dio in terra. Una sorta di “portale verso il passato” come usava dichiarare il grande cosmologo Stephen Hawking quando parlava di macchine del tempo secondo i fisici e la scienza. Qui però non c’è bisogno di nessun fantascientifico strumento di trasporto o simile per rivivere emozioni, colori, profumi di una dimensione ancestrale. Ecco gli insetti pattinatori (6) che usano la tensione superficiale per muoversi sull’acqua. In realtà non nuotano, ma saltellano a pelo d’acqua come divertenti ballerini. E poi le centinaia di anguille e i loro volteggi acquatici. E che dire dei caledoscopici giochi di luce (7)? Il sole verso mezzogiorno irrompe nella penombra che avvolge la gola e, riflettendosi nell’acqua, proietta immagini fantastiche sulle pareti (8). Animate dal movimento stesso del fiume. Questo fenomeno raggiunge il suo apice “artistico” tra le dodici e le quattordici del pomeriggio. Una festa sia per gli occhi che lo spirito. Ai più “scientifici” poi non mancano argomenti quali i fossili di gasteropode a circa un metro e mezzo di altezza rispetto al livello dell’acqua. Gli antenati della lumaca moderna risalenti a circa 120 milioni di anni fa. L’ultima parte - un centinaio di metri - di questo viaggio immacolato, si apre su un lago fatato (9). Qui l’acqua invita a un bagno ristoratore, di grande piacevolezza in un quadro pressoché idilliaco.
Infine, non c’è racconto di territorio favoloso, senza qualche leggenda che si rispetti. Una fra tutte quella del guardiano delle gole, “U mostru”: in epoca preistorica, pare che le Gole fossero abitate da essere mostruosi. Tra questi il loro capo, guardiano delle Gole, che per milioni di anni le ha difese dagli spiriti malvagi. Un giorno però gli spiriti ebbero la meglio e sconfissero il guardiano e gli altri esseri come lui, trasformandoli in rocce. Ecco che oggi, all’inizio delle gole, si può distintamente ammirare il mostro dall’aspetto orrendo “imprigionato” nella superficie rocciosa (10). Incute un certo timore certo, ma nello stesso tempo sembra invitare i visitatori a rispettare questi luoghi meravigliosi. Un monito che in un mondo ormai quasi a pezzi tra mari di plastica e vette ridotte a montagne di rifiuti a cielo aperto, speriamo non smetta mai di essere ascoltato: cogliete l’attimo e recatevi presto a sentirne la sinfonia.

Info e prenotazioni per l'escursione:

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