Living & Convivi :: 11 ott 2024

Roma - Fernando Botero, la grande mostra

Palazzo Bonaparte

Se siete di passo nella città eterna o se avete la fortuna di viverci, non potete certo mancare una mostra iconica su un artista amatissimo dal grande pubblico internazionale, Fernando Botero. A Palazzo Bonaparte, infatti, fino al 19 gennaio 2025, l'occasione è preziosa per poter godere della grande esposizione, la prima a un anno dalla morte del maestro colombiano, ritenuto oggigiorno uno dei pittori più importanti del XX secolo e il cui principale risultato fu la creazione di uno stile unico e originale, con cui riuscì a esaltare i volumi come mai visto prima nella storia dell’arte. La mostra, che racconta oltre 60 anni di carriera artistica, è curata da Lina Botero, figlia dell’artista, e Cristina Carrillo de Albornoz, grande esperta della sua opera.
Oltre 120 opere tra dipinti, acquerelli, sanguigne, carboncini, sculture e alcuni straordinari inediti, prestati eccezionalmente per questa circostanza, esplora la produzione intensa e prolifica che distinse Botero nella sua sperimentazione con le diverse tecniche di cui si fece maestro nel corso della sua carriera, inclusa la pittura ad olio, la scultura, i pastelli, il disegno a matita, i carboncini e le sanguigne, a dimostrazione della profondità e della versatilità del suo lavoro. Botero, un classico del XX secolo, rimase sempre legato alla tradizione dei grandi maestri, e l’Italia, sua seconda patria, svolse un ruolo cruciale nel suo sviluppo artistico. Fu qui che, all’inizio degli anni ‘50, mentre studiava le immense forme e gli straordinari colori della pittura del Quattrocento, comprese il proprio interesse quasi innato per i volumi, e cominciò la sua trasformazione stilistica. Nonostante il suo animo cosmopolita, Botero non scordò mai le sue origini colombiane: trasformò i propri ricordi della Colombia e della sua infanzia nei temi principali delle sue opere. Affermava di essere “il più colombiano dei colombiani” e seppe integrare l’essenza della sua terra natia nella tradizione rinascimentale italiana. Benché per il grande maestro l’arte dovesse produrre piacere, si allontanò brevemente da tale premessa per affrontare alcuni temi di denuncia in due serie: una dedicata alla violenza in Colombia e l’altra alle torture perpetrate ad Abu Ghraib, in Iraq.
Spese fino all’ultimo dei suoi giorni, come disse lui stesso, “ad apprendere la complessa tecnica della pittura”; quando, nel 2020, gli chiesero: “Cosa le piacerebbe fare?”, con grande umiltà rispose: “Imparare a dipingere. L’aspetto meraviglioso della pittura è che nessuno può decidere di saper dipingere. La pittura, ogni singolo giorno, ti porta a percorrere nuove strade e a non smettere mai di fare pratica”.
Sublimi, le versioni di capolavori della storia dell’arte, come la “Fornarina” di Raffaello, il celebre dittico dei Montefeltro di Piero della Francesca, i ritratti borghesi di Rubens e “Ritratto dei coniugi Arnolfini” di Van Eyck fino ad arrivare alle ultime opere che Botero realizzò nel 2023 come il grande acquerello dell'Odalisca. Altra opera fondamentale ed inedita e mai esposta al pubblico - perché da sempre appesa nello studio parigino di Botero - è una versione dell’infanta da “Las Meninas” di Velázquez, pittore che Botero copiò durante il suo apprendistato al Prado da giovane studente. Nel corso della sua vita Botero realizzerà numerose versioni dell’opera, in particolare quella dell'Infanta Margarita d'Austria. Mantenendo la stessa aura di grandezza e maestosità, la Menina di Botero è più di una semplice versione, è un'opera nuova, un Botero autentico. 
Tra le diverse sezioni che narrano la superlativa cifra stilistica dell'artista, un particolare plauso, quella dedicata agli Acquerelli e al tema della Natura morta.
Botero si è cimentato con gli acquerelli nella raffigurazione della tauromachia, una sua grande passione. Questa tecnica era molto popolare in Colombia e l’artista non ha smesso mai di utilizzarla: l’ultima serie, realizzata nel 2019, è costituita proprio da una raccolta di acquerelli. In questa occasione, a differenza di quanto fatto in passato, ha realizzato tutte le opere in grande formato e su tela (piuttosto che su carta, com’era abituato). Trattati come veri e propri affreschi, con un tratto fermo e risoluto e una palette prodigiosamente sottile, questi acquerelli danno vita a un risultato di una finezza sublime. La serie affronta tutte le tematiche che hanno catturato l’interesse di Botero durante la sua vita, enfatizzando la sua prodigiosa gestione dei volumi; non solo rappresenta una reinvenzione della tecnica ad acquerello, ma costituisce una meravigliosa sintesi di tutta la sua carriera. La mostra include anche una delle sue ultime opere, realizzata nel 2023: uno straordinario acquerello di grande formato intitolato Odalisca, un omaggio a Matisse.
La natura morta
Alla fine del XX secolo non erano molti gli artisti che si cimentavano ancora sul tema delle nature morte, genere che invece ha esercitato un grande fascino su Botero, che quindi lo ha fatto diventare uno dei suoi temi ricorrenti. Una cosa è certa: grazie all’uso inaspettato che vi ha fatto del colore, ci ha fatto capire perché affermasse che fossero proprio i colori a dominare nelle sue composizioni equilibrate. Quando ha iniziato ad interessarsi alle nature morte come genere distintivo e specifico, le sue creazioni mostravano un chiaro riferimento alla tradizione pittorica olandese, e la manifestazione di uno stile che rifletteva l’esuberanza delle sue origini latino - americane, tanto nel colore quanto nell’esaltazione completa dei volumi. Con le nature morte l’artista rivendica qualcosa di fondamentale: più che il tema in sé, ciò che conta è soprattutto lo stile.
“La mia ambizione era di essere un pittore, e soltanto un pittore. Ho cominciato a dipingere a quattordici anni e da allora non c’è stato nulla che sia riuscito a farmi smettere. Vivo con una costante fame d’arte. Aspiro a esplorare i problemi fondamentali della pittura. Non ho mai trovato altro nella vita che mi causi altrettanto piacere.” Fernando Botero
Fernando Botero morì il 15 settembre 2023 realizzando il suo sogno di continuare a lavorare fino all’ultimo, lasciando un’eredità monumentale che continua a ispirare il mondo dell’arte.

 

Fernando Botero. La grande mostra
Palazzo Bonaparte
Piazza Venezia, 5 (angolo Via del Corso) 00186 - Roma
17 settembre 2024 – 19 gennaio 2025
Una Mostra Arthemisia
Con il Patrocinio di
Ministero della cultura, Regione Lazio, Comune di Roma – Assessorato alla Cultura
Mostra a cura di Lina Botero e Cristina Carrillo de Albornoz Fisac

Biglietteria
GRT Roma
ORARIO APERTURA
dal lunedì al giovedì 9.00 - 19.30 venerdì, sabato e domenica 9.00 - 21.00 (la biglietteria chiude un'ora prima)
Aperture straordinarie
Venerdì 1° Novembre 9.00 - 21.00 Domenica 8 Dicembre 9.00 - 21.00 Martedì 24 Dicembre 9.00 - 18.00 Mercoledì 25 Dicembre 14.30 - 21.00 Dal 26 fino al 30 dicembre 9.00 - 21.00 Martedì 31 Dicembre 9.00 - 18.00 Mercoledì 1° Gennaio 12.00 - 21.00

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