Una foresta itinerante, già il tema è bellissimo e oltremodo attuale. No, non si tratta di un film Disney o dell'ultimo libro di Mancuso (che peraltro vi invito a leggere, penso alla "Versione degli alberi", magnifico...) ma di IMForest025 (Itinerant Mediterranean Forest), un progetto aperto al pubblico della prima porzione di foresta (visitabile su prenotazione fino al 19 giugno) nel chiostro del Museo Sant’Orsola, in centro a Firenze. Prima tappa, quindi, di questa "squadra" di bosco mediterraneo, la città del giglio, seguiranno poi, nel corso del 2025, altri siti europei fino alla Spagna. Un collettivo verde itinerante capace di immagazzinare CO2 e mitigare le temperature, occasione affascinante che non mancherà tra l'altro di un nutrito programma tra open talk, concerti e performance legati al tema della foresta urbana. Tra gli ospiti l’esploratore polare Mike Horn, l’atleta oro olimpico Vincent Defrasne, l’executive director della XIII Biennale Internazionale del Paesaggio di Barcellona Marina Cervera, il direttore del Parco Nazionale dell’Asinara Vittorio Gazale, i paesaggisti internazionali Henri Bava (Parigi) e Karin Helms (Oslo), il litofonista (scultore e suonatore di pietre) francese Tony Di Napoli, il performer Gavino Murgia e gli attori sordi del Laboratorio Silenzio.
Le piante ad "alto fusto" con la valigia, quando a metà giugno usciranno della mura del museo, oltre a crescere di numero per arrivare a 100 e più esemplari, abbracceranno lo spazio pubblico della città per poi partire in autunno per nuove destinazioni, tra cui la XIII Biennale Internazionale del Paesaggio di Barcellona nell’ambito dell’evento di eco attivismo pop up green. Un'opportunità di sperimentare concretamente quanto la riforestazione può migliorare la vita dei cittadini, contrastando il fenomeno delle isole di calore, ad esempio. La lodevole iniziativa è promossa dall’organizzazione non profit LWCircus-Onlus, network per lo sviluppo sostenibile coordinato da Annacaterina Piras tra Messico, Italia e Cina e lavora con una comunità creativa internazionale di architetti, artisti, paesaggisti, fotografi e registi, e fin dalla fondazione, opera tra Firenze, Roma e il Parco Naturale dell'Asinara, nonché nei villaggi rurali nello Yucatan e in Cina, con la serie di workshop operativi di progettazione culminati con l'istituzione della BRAL, Biennale di Resilienza, Arte e Paesaggio, con sede nell'isola dell’Asinara, risultato della proficua collaborazione pluriennale tra LWCircus e il Parco Naturale.
“Ultima tappa la città di Valencia, a fine novembre 2025" – spiega Piras – "con successiva messa a dimora delle piante a ripristino e consolidamento della naturalità locale, stravolta dagli avvenimenti alluvionali del 2024, attraverso un progetto di risanamento ambientale condiviso con la comunità”.