Nel nostro scouting alla scoperta di esempi di edilizia interessante, per cui vale la pena dare visibilità, abbiamo scelto un appartamento torinese di 300mq, nel cuore della città, recentemente ristrutturato dallo studio di architettura Italia and Partners (1).
Siamo all'ottavo piano di un palazzo anni settanta che gode di spazio aperto sul cielo, con vista sui monti che circondano il capoluogo. Il progetto di restyling si è focalizzato sull'apertura degli ambienti interni, in origine di metratura ridotta e decisamente chiusi, eliminando l’ingresso e aprendo il living. La sala ha acquisito ampiezza e maggior confort (2). I pilastri portanti al centro della sala sono stati valorizzati con arredi disegnati su misura: intorno alle due colonne è stata sviluppata una libreria, costituita da elementi orizzontali in noce canaletto scuro ed elementi verticali in vetro fumé, materiale scelto per alleggerirne la funzione strutturale e di sostegno.
Pur mantenendo tutta l’ariosità e l’effetto dinamico di una struttura aperta, i due pilastri suggeriscono un’ideale suddivisione in una zona d’ingresso alla casa, nella quale si è voluta ricreare una galleria d’arte, per valorizzare l’importante collezione di quadri - artisti fiamminghi del ‘600, icone settecentesche, italiani e francesi dell’800 – accanto a pezzi d’arredo e oggetti, raccolti dai proprietari nell’arco del tempo (3 - 4).
In maniera del tutto speculare si affacciano sulla sala due ambienti, lo studio e la sala da pranzo, entrambi definiti da porte Rimadesio, in vetro fumè (5) - che riprende gli elementi strutturali della libreria - con struttura effetto bronzo. Tra il living e la sala da pranzo, nicchie bifacciali incorniciano altri oggetti d’arte e creano interessanti aperture sullo spazio retrostante, in un colpo d’occhio di grande effetto. Una grande credenza fine ‘600 spicca sulla parete di fondo della sala da pranzo, incorniciando una collezione molto decorativa di piatti “di famiglia”, in bianco e blu, di fine ‘800. Anche il tavolo e le sedie (rivestite in velluto Dedar) sono ottocenteschi. Mentre la palette colori scelta per tutta la casa spazia tra i toni del sabbia, del beige, dell’avorio, nello studio e nella sala da pranzo si è utilizzato un deciso blu carta da zucchero, per giocare su contrasti e suggerire effetti grafici.
Per la pavimentazione della sala si è scelto un particolare parquet a grandi riquadri romboidali, realizzato su disegno dello studio, al fine di dare un ulteriore tocco di personalizzazione all’ambiente che costituisce il cuore della casa. Le tende e i tessuti sono di Dedar, come i velluti con cui sono stati rivestiti i divani e le poltrone, pezzi di arredo a cui i proprietari sono particolarmente affezionati e che si sono voluti mantenere e valorizzare, così come il lampadario in vetro di Murano degli anni Trenta.
Nella camera da letto (40 mq), si sono voluti mantenere i vecchi armadi a muro, restaurati e rivestiti con carte da parati Hermés (6), che si ritrova in tutta la zona guardaroba, in una tonalità di blu ripresa dal rivestimento in velluto della testata del letto (disegnato dallo studio) e nei cuscini, sempre di Hermés. Ai lati del letto si trovano due inginocchiatoi di fine ‘800, alle pareti una piccola collezione di specchi di famiglia di epoche diverse.
"In questo progetto abbiamo voluto creare un dialogo tra opere d’arte e pezzi d’arredo antichi, che i proprietari desideravano mantenere e valorizzare, con un’architettura estremamente lineare e contemporanea" - spiega l’architetto Matteo Italia, - "con scelte progettuali di altissimo livello, in particolare per quanto riguarda i materiali - prevalentemente classici rivisitati - che per le finiture, in modo da ottenere un connubio armonico e accogliente di stili e arredi diversi, in grado di conferire all’abitazione, al tempo stesso, grande personalità ed eleganza discreta".