Nuovo appuntamento al Centro San Gaetano di Padova, fino al 5 giugno con le straordinarie mostre ideate da Marco Goldin. Prendendo le mosse dal suo ultimo libro edito da Nave di Teseo, “Il giardino e la luna. Arte dell’Ottocento dal romanticismo all’impressionismo” il “golden man” delle esposizioni in Italia ha creato un percorso assolutamente inedito di ben 75 opere (1) provenienti dalla Fondazione Oskar Reinhart di Winterthur, in Svizzera, mai viste nel nostro Paese (2). “Dai Romantici a Segantini. Storie di lune e poi di sguardi e montagne” è il primo capitolo di un progetto espositivo intitolato “Geografie dell’Europa. La trama della pittura tra Ottocento e Novecento” che ci accompagnerà nei prossimi anni, analizzando le arti nazionali di questo secolo nei vari paesi europei. Un percorso, quello degli inizi dell’Ottocento, poco esplorato da noi e che vede nel romanticismo tedesco e svizzero un inizio di quella che sarà una vera rivoluzione artistica, che per la prima volta si stacca dalle polverose aule delle accademie. Divisa in sei sezioni, la mostra parte dalla pittura di paesaggio in Svizzera con artisti come Caspar Wolf (3) e si divide tra la parte francofona della confederazione che segue come "nume tutelare" Corot e invece quella tedesca si rifà a Courbet. Calame, Menn, Keller e Buchser sono un’autentica sorpresa con le loro opere dedicate alla montagna. La seconda sezione "Il lume della luna e altre storie" prende in esame il vero e proprio romanticismo tedesco con il suo maggiore rappresentante Caspar David Friedrich (4 - 5) con cinque opere esposte, accanto ad altri importanti pittori come Runge e Dahl. In Friedrich l’uomo è parte del paesaggio, immerso nella natura dove si comprende il suo essere parte di un qualcosa di più grande e misterioso, un piccolo punto nell’universo. La terza parte, "l’Italia, la mitologia e il viaggio", partendo dal celebre simbolista Arnold Böcklin e del suo riappropriarsi del mondo classico, analizza la parte più oscura di quel mito, quello dionisiaco con centauri, ninfe e satiri tralasciando quello apollineo, ben più noto. Lo sguardo e il mistero del silenzio, quarta sezione, passa alla ritrattistica con Anker e Hodler (6) due artisti di gran talento che analizzano la vita di tutti i giorni, lungo le strade, nelle scuole, nelle case preconizzando certe dinamiche quasi di Manet o Degas. "Il racconto della vita", quinta parte, inserisce anche alcuni pittori austriaci come Waldmuller che offre della natura una visione fresca e libera in anticipo sui tempi. Menzel, Thoma e Von Uhde sono nomi a noi poco noti ma di grande sensibilità per quanto riguarda luci ed atmosfera. Si conclude con la sesta parte "La valle incantata" con artisti più celebri come Segantini ed una vera riscoperta, Giovanni Giacometti, padre del celebre scultore Alberto. Paesaggi montani di grande fascino che sono la degna chiusura di una mostra eccezionale e imperdibile che vi invitiamo a visitare.
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