Situati sulle prime colline che lambiscono la riva destra del Po, i 20 ettari di Tenuta Mazzolino (1), nell’omonimo borgo antico di Corvino San Quirico (2), costruito alla metà dell’Ottocento come suo “buen retiro” dal Dottor Alfonso Corti, illustre medico fisiologo cui dobbiamo il nome dell’organo presente nell’orecchio interno attraverso il quale viene trasmesso il suono, rinasce a nuova vita nel 1980 grazie ad Enrico Braggiotti che la acquista. Ora, a capo della Tenuta c'è la terza generazione, rappresentata da Francesca Seralvo (3): nel 2015 la Signora del vino lasciò il suo lavoro di avvocato a Milano per seguire la “chiamata” del nonno che la individuò come persona giusta per occuparsene. Un amore profondo per questo luogo incantato che Francesca esprime sin da bambina. Il suono è un po’ il leit motiv che dal Dottor Corti in poi pervade la storia della Tenuta, con il canto degli uccelli che ci ha accolto al nostro arrivo. Accompagnati con squisita cortesia dalla nostra guida, la Hospitality Manager Francesca Casarini, scopriamo che sin da subito la proprietà decise di seguire un percorso inedito, reinterpretando il territorio con un occhio alla Borgogna, grazie alla collaborazione con enologi di fama internazionale. Su tutti Kyriakos Kynigopoulos, ancor oggi figura di riferimento per Chardonnay e Pinot Nero, vitigni che occupano la stragrande maggioranza dei 20 ettari vitati. I terreni argillosi e poco calcarei, accanto a quelli gessosi, sono perfetti per queste uve. La presenza di un piccolo boschetto su un margine della proprietà permette di avere un microclima ideale, riuscendo a mantenere la temperatura fresca anche nei pomeriggi estivi più caldi. 8 sono i vini (4 - 5) prodotti, 5 Bianchi e 3 Rossi. La punta di diamante è il Noir, un Pinot Nero (6) che nulla ha da invidiare agli illustri cugini d’oltralpe. Note balsamiche, pepe, chiodi di garofano, esaltati dal breve passaggio in barrique. Un vino di straordinaria longevità come hanno dimostrato bottiglie di venti anni fa assolutamente perfette. Eccellente anche il Blanc, uno Chardonnay di grande struttura, anch’esso barricato, in cui i frutti tropicali, in particolare la banana, e note di vaniglia la fanno da padroni. Due grandissime bollicine, rispettivamente il Cruasè un rosè di Pinot nero in purezza in cui emergono distintamente i frutti rossi di straordinaria beva e il Blanc de Blancs, da uve Chardonnay, fresco, intenso che al naso da sensazioni di frutta gialla, fiori, agrumi e pan brioche. Completano la gamma dei vini base di ottima fattura, il Terrazze un Pinot nero giovane, rosso rubino, il Camarà, un bianco elegante e armonico e due vini tipici della zona, una Bonarda ferma, da sempre simbolo del territorio, ed un moscato dolce, magnifico con i lievitati e con la pasticceria secca. Il corpo centrale della villa è in ristrutturazione: diventerà, infatti, presto un prestigioso relais per accogliere gli enoturisti al meglio. Una tendenza sempre più presente nel turismo, quale leva cruciale per la ripresa del prossimo futuro libero dalla Pandemia.
Che dire... Attendiamo con gioia (e molta curiosità) il momento dell'inaugurazione! Un luogo magico, a circa un'ora da Milano, che va assolutamente scoperto.
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