Sembra facile ma la fotografia naturalistica, in particolare quella faunistica è tra le più "tecnicamente" difficili e non solo. Pensiamo agli animali da immortalare… L’attrezzatura certo, la conoscenza del bipede, quadrupede o quant’altro si voglia rappresentare, tanto tempo, pazienza a disposizione in situazioni spesso impervie, vuoi pericolose. Ma quando si presenta l’opportunità di godere di questi piccoli grandi capolavori, l’emozione, la curiosità, lo stupore sono dietro l’angolo. Fotografie irripetibili, straordinarie che raccontano la bellezza della biodiversità e di un mondo che va preservato ad ogni costo. Come quelle della mostra milanese di fotografie naturalistiche più prestigiosa al mondo (1), il Wildlife Photographer of the Year (2) che da quest’anno cambia sede ed è ospitata nei suggestivi spazi di Palazzo Francesco Turati (ex spazio Forma) in via Meravigli 7, dal 1° ottobre al 31 dicembre 2021.
Come sempre organizzata dall’Associazione culturale Radicediunopercento, espone 100 immagini premiate alla 56a edizione del concorso di fotografia indetto dal Natural History Museum di Londra che ha visto in competizione 45.000 scatti (3) provenienti da 95 paesi, realizzati da fotografi professionisti e dilettanti.
Selezionate alla fine dello scorso anno da una giuria internazionale di esperti, in base a creatività, valore artistico e complessità tecnica, le foto finaliste e vincitrici ritraggono animali rari nel loro habitat, comportamenti insoliti e paesaggi straordinari; la bellezza della natura ma anche la sua fragilità da difendere e preservare.
Vincitore del prestigioso titolo Wildlife Photographer of the Year 2020 è il russo Sergey Gorshkov con “The Embrace” (4). L’immagine ritrae una tigre siberiana, specie in via d’estinzione, che abbraccia un antico abete della Manciuria per marcare il territorio. Ci sono voluti oltre undici mesi per riuscire ad immortalare questo scatto ottenuto grazie a fotocamere con sensore di movimento.
La giovane finlandese Liina Heikkinen è la vincitrice del Young Wildlife Photographer of the Year 2020 con “The Fox That Got the Goose” (5). La foto, scattata in una delle isole di Helsinki, raffigura una giovane volpe rossa che difende ferocemente i resti di un’oca dai suoi cinque fratelli rivali.
Tra i vincitori di categoria anche due italiani: Luciano Gaudenzio, con lo scatto “Etna’s River of Fire” (Ambienti della terra) (6), e il giovane Alberto Fantoni, vincitore del Rising Star Portfolio Award con immagini che documentano la vita degli uccelli nel Mediterraneo. Altri cinque fotografi italiani hanno ricevuto una menzione speciale: Domenico Tripodi (Il mondo subacqueo), Alessandro Gruzza (Ambienti della terra), Andrea Pozzi (Piante e funghi), Andrea Zampatti e Lorenzo Shoubridge (Animali nel loro ambiente).
Ma non si tratta solo di una mostra bensì di un grande evento dedicato alla natura attraverso la fotografia. L’Associazione culturale Radicediunopercento propone, come di consueto, serate gratuite di approfondimento e presentazione di libri con rinomati fotografi di natura che si terranno di sabato alla Casa della Cultura (h 21 via Borgogna 3). In programma: il 13 novembre Bruno D'Amicis con Per ogni foto c'è una storia – la mia vita da fotografo naturalista, il 27 novembre Fortunato Gatto (pluripremiato al WPY) con La fotografia di paesaggio, il 4 dicembre Marco Colombo presenta il libro Il bosco delle maschere e il 18 dicembre Stefano Unterthiner racconta il libro Un mondo diverso.
Da segnare in agenda e visitare al più presto!
SEDE ESPOSITIVA
Palazzo Francesco Turati (ex spazio Forma)
Via Meravigli 7 - 20123 Milano
INFO M +39 348 2506498 / info@radicediunopercento.it
ORARI
Lunedì chiuso
Martedì, mercoledì, sabato, domenica h 10 - 20 / giovedì e venerdì h 10 - 22.30
1° novembre, 7 e 8 dicembre h 10 - 20
24, 26, 31 dicembre h 10 – 19 (25 dicembre chiuso)
Chiusura biglietteria 30 minuti prima
Ingressi contingentati - Green Pass obbligatorio
BIGLIETTI
Tessera associativa € 1 (dai 18 anni)
Altre info: