Uno dei più amati artisti del novecento Marc Chagall, torna in un progetto espositivo totalmente nuovo al Museo delle Culture di Milano (1) in Via Tortona, fino al 31 luglio. Con più di cento opere (2 - 3) provenienti dall’Israel Museum di Gerusalemme, inedite in Italia, dedicate in particolare ai suoi lavori grafici e all’attività di illustratore editoriale, ma anche con pregevoli quadri che raccontano il suo inconfondibile universo fiabesco, in un bellissimo allestimento curato dall’Architetto Corrado Anselmi. Divisa in quattro sezioni (4), parte da un mondo perduto, quello degli shtetl i piccoli villaggi ebrei dove si parlava l’yiddish, una lingua germanica scritta però in caratteri ebraici, a cavallo tra impero austroungarico e impero russo, spazzato via dagli orrori della Shoah. Molte delle scene e delle immagini create da Chagall (5 - 6) sono legate alla tradizionale osservanza della religione ebraica, nella raffigurazione di oggetti e festività presenti al centro della sezione al centro della prima sala, che immergono il visitatore in questo mondo affascinante. La seconda parte, dal titolo Nostalgia parla del suo luogo natale, Vitebsk, ora in Bielorussia, e dell’incontro con l’amatissima moglie Bella protagonista dei suoi capolavori, dove vola sopra la città tenendo per mano il pittore. La terza parte descrive le fonti di ispirazione di Chagall. Le sue illustrazioni della Bibbia che interpretano l’Antico Testamento in un modo molto umano, rappresentandolo come un ciclo di incontri storici tra l’uomo e Dio. L’ultima sezione, Francia, la nuova patria, ci porta al ricco cromatismo che ben conosciamo, derivante da tutte le risorse culturali, che la Parigi centro del mondo, fu in grado di offrire alla sua creatività, insieme alla Provenza dove si stabilì negli ultimi anni della sua vita. Tra rievocazioni della sua casa natale e l’atmosfera della sua infanzia e ineguagliabili illustrazioni di capolavori letterari come Le Anime Morte e Le Favole di La Fontaine riusciamo a leggere la sua identità di artista ebreo maturo e complesso, divenuto cittadino del mondo. La joie de vivre conosciuta della sua nuova patria di traduce in colori vivaci e immagini ricche ed evocative tra il gioioso e il malinconico che così grande successo hanno tra i suoi moltissimi estimatori. Una mostra bellissima, con una eccellente curatela, che segna un nuovo capitolo negli allestimenti del maestro. Assolutamente imperdibile!
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