Nella cornice dello spazio multifunzionale di Via Tortona, venerdì scorso si è svolta la kermesse "Lugana, armonie senza tempo" con presentazione e assaggi delle 40 cantine che formano il Consorzio Tutela Lugana Doc (1 - 2 - 3 - 4). Prima denominazione Lombarda e tra le primissime in Italia, ha origine nel quadrilatero a sud di Sirmione tra Desenzano e Peschiera. La sua nascita ufficiale è certificata fin dal 700 anche se la coltivazione risale ai tempi dei Romani. Nasce da terreni argillosi e beneficia del particolare microclima temperato del lago ed è una variante del Trebbiano denominata Turbiana. Caratteristica unica è la notevole struttura che si accompagna ad un profumo floreale, il che lo rende un vino bianco particolarmente longevo. Il disciplinare permette ben 5 tipologie, un Base floreale e ammandorlato e assai gustoso. Un Superiore con un invecchiamento di oltre un anno in cui vi sono sentori di erbe di campo, mela, mandarino e nocciola acquisiti col passaggio in legno. Un Riserva affinato per 24 mesi di cui 6 in bottiglia, più evoluto con sentori di pietra focaia e una mineralita balsamica. Una vendemmia tardiva, ottenuto con una surmaturazione ma che non ricorda un passito tradizionale essendo tendenzialmente più secco. Uno spumante, sia Charmat che metodo Classico, che passa da un profumo di cedro nel primo, ad un bouquet più dinamico e raffinato nel secondo. La degustazione ha visto ben 12 assaggi, partendo dal Metodo Classico Nature di @perladelgarda con uno spettacolare bouquet di zafferano e la scelta di imbottigliarlo solo in Magnum, che sappiamo essere il formato migliore per le bollicine. Di alto livello anche i due Metodo Classico Hirundo di @selvacapuzza dove l’equilibrio regna sovrano, permettendogli di essere considerato dalle varie guide tra i leader della tipologia Brut, così come il Metodo Classico di @pasinisangiovanni assai sapido e polposo. La successiva terna ha riguardato il Lugana Base con 3 autentici fuoriclasse. Il Le Fornaci di @Tommasi la celebre azienda dedita all’Amarone, che da qualche anno sta facendo grandissimi vini nella zona meridionale del Lago di Garda. Il Lugana Doc @Olivini, fresco e fruttato ma di grande carattere e il Lugana Doc Cemento di @marangona che aggiunge una straordinaria miscela di aromi che vanno dal fieno al pepe bianco dalla camomilla al sambuco. Nelle Riserve sono stati degustati lo @zenato con ampiezza di profumi di fiori secchi e macchia mediterranea, rinfrescata dagli agrumi. Il Vigne di Catullo di @tenutaroveglia dal bouquet complesso di agrume candito, zafferano e spezie, elegante e morbido. Il Sermana 2015 di @cortesermana, secco, armonico, ben equilibrato che non sente affatto i 5 anni di imbottigliamento, anzi ha assunta una grande complessità. Ultima terna con Orestilla 2016 di @montonale, splendido nell’esprimere profumi di ananas e timo, ribaditi anche in bocca. Borghetta 2012 di @avanzi unico nel territorio a potersi fregiare della denominazione Sirmione in etichetta, da vigne di 40 anni che danno un vino con note di frutto bianco, linfa e clorofilla. Last but not least, il vero blockbuster della degustazione un Superiore 2001 di @calojera assolutamente straordinario come longevità, avendo quasi 20 anni sulle spalle che non si sentono affatto, mantenendo corpo, struttura ma anche una sorprendente freschezza considerando che ha visto debuttare il millennio. Oltre a queste punte di diamante (5 - 6) anche le restanti cantine hanno dimostrato altissimo livello di qualità, il che ne fa una delle doc italiane più interessanti. E anche il mercato estero premia.