Nuova importante proposta al Mudec negli splendidi spazi del Museo delle Culture a Milano in via Tortona 56. Una personale dell’iconico artista David La Chapelle dal titolo I believe in Miracles. Un percorso partito dalla Factory di Andy Warhol nella New York degli anni 80 e dalla cultura pop che è culminato in una fotografia artistica unica nel suo genere, caratterizzata da un’acuta consapevolezza del tempo in cui viviamo. Inconfondibile nel suo stile, a tratti apparentemente eccessivo ma capace di fermarsi sempre ad un passo prima di diventare trash, mette al centro lo sguardo critico sull’animo umano, indagato nelle sue pieghe fatte di gioie, dolori, solitudini, passioni, insicurezze e ideali. Una visione personalissima, composta da oltre 90 opere (1), alcune recentissime e mostrate per la prima volta al pubblico, in un racconto fluido e ricco di suggestioni. Un viaggio intriso di memorie e sentimenti, cui hanno collaborato in celebri scatti, superstar come Madonna, Britney Spears, Michael Jackson, Kim Kardashian (2), Angelina Jolie, Elizabeth Taylor, Muhammad Ali, David Bowie diventate ancora più iconiche nelle opere di La Chapelle. Partendo da Deluge e After the Deluge ispirate dal Diluvio Universale Michelangiolesco della Cappella Sistina (3), il percorso passa attraverso Land Scape, sull’uso critico e consapevole delle risorse fossili, facendo intendere come uomo e natura non possono che convivere. Nella stessa direzione va Spree, un modellino di nave da crociera incagliata in un mare di ghiaccio (4), a voler indicare lo schianto inesorabile del mondo contemporaneo e il futuro scioccante che ci aspetta senza un radicale cambiamento di rotta. Revelations (5) è invece il racconto di una società contemporanea angosciata dall’incertezza e dalla instabilità ma che prima dell’Apocalisse mantiene comunque un piccolo spiraglio di luce e speranza. In New World tutti i protagonisti sono immersi nella foresta pluviale incantata e sembrano alla ricerca di nuove interazioni nei confronti della natura. Dopo il biennio pandemico David, attraverso alcune citazioni bibliche nei recentissimi scatti presentati in anteprima, sembra voler dichiarare un “cambio di passo“ con uno stile più intimo e riflessivo e più realista, complici i colori meno saturi. Sembra dirci che il miracolo è possibile, con un ottimismo inedito per l’artista. Aperta fino al 11 settembre 2022, data anche questa intrisa di significati, è una mostra (6) da non perdere nel brillante panorama delle esposizioni milanesi.
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