Il Museo delle Culture della città meneghina prosegue nel suo percorso volto ad esplorare gli intrecci tra arte etnografica e avanguardie del novecento con una nuova intrigante esposizione, ricca di capolavori del Surrealismo (1 - 2) provenienti da una delle collezioni più importanti al mondo, la Boijmans Van Beuningen Museum di Rotterdam. In questa istituzione museale, che ha una collezione d’arte (3) davvero notevole che abbraccia gran parte delle epoche dall’antichità ai giorni nostri, recentemente è balzata agli onori della cronaca per aver reso visibili al pubblico i suoi depositi esposti in un nuovo bellissimo edificio a fianco della sede storica la cui sezione dedicata al Surrealismo è assai importante. Il movimento è approfondito con dei focus attraverso gli stili, i materiali, le tecniche degli artisti (4) che ne facevano parte in modo originale ed esaustivo. La mostra del Mudec attraverso sei sezioni presenta il mondo del Surrealismo con dipinti, opere su carta, pubblicazioni, oggetti e sculture in un percorso decisamente affascinante.
Quasi un secolo fa André Breton, nel manifesto (5) del movimento invitava con queste parole a seguirlo non come uno stile, ma come atteggiamento. Sogno, psiche, amore e desiderio, un nuovo modello di bellezza che prendendo le mosse dal Dadaismo e grazie ad artisti come Tristan Tzara e Francis Picabia, aprì la strada a Max Ernst, Man Ray e Marcel Duchamp in un percorso ideale che giunse fino a Dalí e Magritte (6). Una altrettanto importante influenza furono le idee della psichiatria e della psicanalisi mediate da Freud e Jung che permisero agli artisti di esplorare l’inconscio e i mondi onirici, in perfetta fusione tra psicologia e arte. In questo rivoluzionario approccio alla realtà non manca un’esplorazione della sessualità che la società borghese di fine ottocento aveva represso da tempo.
Il Surrealismo fu il primo movimento fortemente critico nei confronti del colonialismo e che scoprì un legame profondo con quella che un tempo veniva impropriamente definita “cultura primitiva“. La sezione che approfondisce questa tematica accosta capolavori del movimento con una selezioni delle collezioni del Mudec mettendo in correlazione questi due mondi in un focus davvero interessante, in particolare con i manufatti provenienti dalle Americhe e dall’Oceania. Valorizzata da un percorso espositivo molto innovativo, con importanti contenuti multimediali, la mostra è uno degli eventi artistici più importanti della primavera estate Milanese durando sino al 30 luglio. Assolutamente da non perdere!
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