Abbiamo conosciuto Terry Monroe, l’alchemica barlady lucana di nascita (1), ma milanese d’adozione, in una nostra visita da Oro Secret Bar, lo speak easy, del quale si diventa membri per vivere esperienze di miscelazione costruite a partire dai desideri e dal modo del cliente. Ma dietro a tutto questo cosa c’è? Un quarto di secolo di incessante ricerca che ha inizio da Opera 33, il locale di Via Farini 33, uno dei templi (2) del bere miscelato nella città meneghina, fondato da Terry nel 1997 e che, dopo ben 1200 ricette di cocktail, celebra, in questi giorni la sua festa. Clienti fedeli e nuovi avventori possono così attraverso il comun denominatore del bere bene, divertirsi con le vulcaniche creazioni della barlady. A rappresentare 25 anni di miscelazione, 5 cocktail diversi, ciascuno indicativo di un lustro del locale. Nel 1997 quando il mondo beveva Mojito, Caipirinha, Margarita e Daiquiri Frozen, Maria Teresa, vero nome della deus ex machina del locale, propone, tra gli altri drink innovativi, oltre ad un pestato al basilico e pepe rosa, un Cinnamon Aperol Sour con la cannella (3), antesignano del grande lavoro che nel corso degli anni farà nel mondo delle spezie. Il 2002 vede i rum protagonisti della scena, con miscelazioni tendenti al dolce. Ecco però che la disponibilità dello zenzero fresco, radice agli esordi, suggerisce a Terry un Ginger Daiquiri, che con le tendenze anticipatrici di un Margarita alla rosa e un Negroni al caffè (dove la bevanda viene infuso nel vermouth) completano la gamma innovativa del locale. Il 2007, in piena epoca di Vodka Lemon, ecco Terry smarcarsi ulteriormente con il Cocito composto da lamponi, vodka, menta e vino rosso. Giungiamo così al 2012, quando esplode la moda del Gin Tonic e lo Spritz ed esce dal suo contesto regionale veneto per affermarsi a livello globale, mentre iniziano miscelazioni a base tè provenienti da tutto il mondo. La risposta da Opera 33 è un Ginto alla Salvia (4) e il ritorno di un classico degli anni ‘30 come il Long Island Iced Tea (5) nel quale i 5 distillati usati nel cocktail si accompagnano a 5 estrazioni di tè diversi. Il 2017 si apre con gli old school cocktail della Iba (international bartender association) accanto al grande successo del Moscow Mule. Nasce così un Old Fashioned con menta, pepe e cacao. In questi anni Opera 33 diventa un laboratorio più che un bar, con l’uso di 60 tipi di pepe, 40 tè e 120 aromi che permettono a Terry accostamenti sempre più arditi ma di gran classe. Veniamo ai giorni nostri con la scalata in cima alla classifica dei cocktail più consumati il Negroni (6), cui la barlady risponde con una versione al cubo in tre versioni diverse, uno mediterraneo con profumo di alloro, uno fruttato con lo sherry infuso nel vermouth e uno goloso con cacao e caffè. Solo chi ha una grande conoscenza della materia può permettersi di creare varianti così alternative, senza stravolgere l’essenza dei cocktail, un po’ come Picasso che, approdando al cubismo, lo fece grazie a una impeccabile studio del passato della pittura. Terry è così! Con le sue multiformi attività di sperimentazione al laboratorio Speziology, le consulenze, i corsi di formazione, i libri da lei scritti, un vero vulcano inarrestabile di idee. Anche quando i festeggiamenti si concluderanno, chi ama bere miscelato non può non provare l'esperienza incredibile da Opera 33 firmata dalla sacerdotessa alchemica della mixology Terry Monroe.
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