Nuova splendida mostra al Museo del 900 di Milano. Aldo Rossi Design 1960-1997 a cura di Chiara Spangaro, fino al 2 ottobre 2022 che prosegue nel dialogo interdisciplinare tra le arti, caratteristico della contemporaneità, analizzando uno dei protagonisti della cultura visiva del ventesimo secolo (1). Architetto, designer, teorico e critico Aldo Rossi (2) è rappresentato in tutte le sue sfaccettature con ben 350 tra arredi e oggetti d’uso, prototipi, modelli, dipinti, disegni e studi (3) nella sua quasi quarantennale attività. Sin dai suoi primi lavori, in collaborazione con l’architetto Leonardo Ferrari, Rossi riflette sul rapporto tra la scala architettonica e urbana e quella monumentale e oggettuale. Alla soglia degli anni ottanta si apre al mondo della produzione industriale e di alto artigianato, realizzando arredi e prodotti con prestigiose aziende (4) quali Alessi, Artemide, Molteni & C/Unifor, Richard-Ginori, Rosenthal. La mostra, il cui progetto di allestimento è curato da Morris Adjimi-MA Architects, collaboratore e poi associato di Rossi a New York, racconta l’universo di Aldo Rossi in nove sale: nella prima si viene introdotti al rapporto tra immagine dipinta e realtà oggettuale. La seconda è dedicata a prototipi e varianti di un immaginario panorama domestico ideale trait d’union alla successiva sala con la ricostruzione di un ambiente poetico dove le opere sono il centro visivo e metafisico, corredato dai disegni inediti della casa di Rossi in via Rugabella, in centro a Milano. La quarta presenta la varietà della produzione oggettuale con la forma del cubo che rievoca il Cimitero di San Cataldo a Modena. Quinta sala dedicata ai prototipi per Richard-Ginori e Rosenthal, al monumento ai partigiani di Segrate (Mi), ai tappeti di ARP Studio e alle tarsie lignee di Bruno Longoni. Sedie, poltrone e grandi mobili come il tavolino Tabularium e la scrivania Papyro (5) nella sesta. Bellissima la ricostruzione nella settima dell’interno della casa con mobili e oggetti collezionati da Rossi che ci fanno entrare idealmente nel suo spazio personale. Penultima sala dedicata al nucleo degli arredi pensati per alcuni suoi edifici, come la seduta per il Teatro Carlo Felice di Genova o la sedia Museo del Bonnenfanten di Maastricht. Chiude la mostra la presenza magica e misteriosa del Teatro del Mondo e in un ideale ritorno circolare alle costruzioni in legno come le cabine o il faro. Capolavori come la Libreria Piroscafo per Molteni&C, le caffettiere La conica e La cupola per Alessi (6) o la teiera in vetro e ceramica per Rosenthal sono degli evergreen che hanno segnato il '900 attraverso uno dei massimi artisti interdisciplinari del secolo breve.
Design addicted o semplici curiosi, non perdetela!
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