Ci sono ricette, menù a tema, piatti prelibati. Ma soprattutto, in questo libro (1), c’è tanta sensibilità, ci sono tante emozioni; vivono, intrecciate, la tradizione e la letteratura. Perché nel suo “Mangiarsi le parole.101 ricette di scrittori italiani del Novecento”, Luca Clerici (2) ha voluto raccogliere tante suggestioni d’autore – come quelle di Grazia Deledda, Giuseppe Ungaretti, Simonetta Agnello-Hornby, Michele Mari; ricette antiche e nuove, organizzate in menù (“alla carta” e “a tema”); evocazioni varie ad argomento culinario. Qua e là si trovano ingredienti e istruzioni per cucinare piatti tradizionali, oppure nuovi, improbabili e perciò divertenti, come la “Pasta e springoli” di Aldo Fabrizi del Menù dietetico, un primo a base di un pesce che nessuno ha mai assaggiato, o come “le ricette di ricette” del Metamenù Il risultato è un gradevolissimo, “saporitissimo” testo che può essere considerato tanto un’antologia letteraria di testi rari e spesso sconosciuti quanto un vero e proprio un ricettario che spazia dall’aperitivo ai dolci, passando per sughi, salse e farciture.
I menù a tema (afrodisiaco, dietetico, in giallo, rosa, metamenù e menù di soli primi versi, con le poesie in dialetto di Biagio Marin e di Arrigo Boito) stimolano la fantasia del lettore, che viene invitato a confrontarsi con la propria creatività (3). Per ripetere o interpretare, magari, ricette quali “l’antipasto folgorante”, “le bavette all’africana” o “gli spaghetti alla fumo negli occhi”, piatto quest’ultimo proposto dal noto scrittore Giancarlo Carofiglio, oppure ancora “gli spaghettini al formaggio” di Eduardo De Filippo o il “risotto” di Gianni Brera. Non bastasse, le “Letture da meditazione”, versione letterariamente analcolica dei tradizionali vini da meditazione chiudono ogni menù a tema, evocando le virtù di passiti, sauternes, moscati. A impreziosire ulteriormente il testo, la serie di disegni di John Alcorn, a partire da quello di copertina, rielaborato graficamente (4).
Queste tavole e tutti i documenti riprodotti provengono dal Centro APICE (Archivi della Parola, dell’Immagine e della Comunicazione Editoriale) dell’Università degli Studi di Milano, così come le immagini “culinarie” – riproduzioni da libri per bambini e da testate giornalistiche, fotografie originali e documenti inediti, come la lettera con la ricetta del brodetto di lavarello – raccolte nell’Album illustrato che completa il volume.
Insomma, un libro si sapori, profumi, ricordi, immagini e stupende, profonde parole. Imperdibile per chi ama mangiare, per chi ama vivere.
Luca Clerici, Mangiarsi le parole. 101 ricette d’autore, Skirà, Milano, 20178, 216 pp., 29 euro.