Due nuove proposte di LUCEPLAN, estremamente piacevoli e divertenti nella loro apparente semplicità; del resto, quando si progetta l'illuminazione di una zona living, il pensiero va sempre alla necessità di individuare dei punti luce "fermi", ovvero che abbiano il solo scopo di esaltare un particolare momento funzionale od estetico, e degli altri mobili, cioè in grado di spostare la loro attenzione luminosa su precise necessità tecniche e funzionali.
Queste due proposte soddisfano ambedue le necessità, seppure "Stochastic" (2) di Daniel Rybakken, con la sua complessità compositiva e con il fatto che la fonte luminosa a "led" è all'interno dell'insieme di una nuvola di leggerissime sfere di vetro (3), si adatta di più ad una illuminazione diffusa che puntuale. Infatti, la luce che emerge da un solo punto si fraziona e si scompone per riflessi e rifrazioni che fanno di questo oggetto un elemento di forte identità ed attrazione visiva.
Il secondo oggetto, "Cappuccina" (1) di Inga Sempè, rimanda a un tempo lontano, quando, da bambini era consuetudine ludica far ruotare intorno alla lampada il paralume rotto della nonna; in effetti la lampada (sostituita da una sfera opalina di vetro) rappresenta il fulcro sul quale far muovere facilmente ed a piacimento il paralume, così da orientare la luce dovunque si voglia (molto piacevole a fianco di un divano o sulla scrivania dello studio).
Tutto ciò è ancora più evidente nella lampada appesa (4): proiettare la luce laddove se ne ha necessità è facile, senza alcuno sforzo. Divertente poi anche il paralume in tessuto con una texture degradé a trattini che, vicinissimi nella parte superiore, vanno diradandosi verso il basso. Due misure e tre combinazioni di colore - poi - possono accontentare proprio tutti..