Visioni da bere :: 6 mag 2024

La grande bellezza: vini d’eccellenza a Milano

Straordinaria parata di ottime cantine nell’affascinante location dei chiostri di San Barnaba a Milano per la terza edizione di La grande bellezza. Trentasei produttori con oltre 100 etichette in degustazione da tutta Italia. Tre bellissime masterclass dedicate, in due casi a verticali di etichette prestigiose, Guidalberto e Poggio alle Mura e nel terzo ai vini Piwi, da vitigni resistenti, guidata da Nicola Biasi, l’enologo factotum di questi particolari varietà di uve.

Le masterclass

Tenuta San Guido, una delle perle dell’enologia italica creata a Bolgheri da Mario Incisa della Rocchetta, accanto ai cipressi di Carducciana memoria “che van da San Guido in duplice filar". Sassicaia è il suo vino più famoso, un classico taglio bordolese a base di Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc che ha lanciato nel mondo questa zona vinicola. Nicolò, il figlio di Mario ha deciso ormai 25 anni fa di affiancare a questo insuperabile nettare anche altre etichette, tra cui il Guidalberto del quale abbiamo effettuato una pregevole verticale dal 2000 fino al 2021. Si tratta sempre di un taglio bordolese con percentuali molto diverse rispetto al Sassicaia che prevede l’uso di un uvaggio formato da un 60% di Cabernet Sauvignon e un 40% di Merlot. Le annate degustate sono state il 2000, 2012, 2017, 2019, 2021. 

Andando a ritroso dal più giovane al più vecchio, abbiamo notato che il 21 ha già un profilo olfattivo significativo per la giovane età. Lampone, mirtillo, arancia rossa, erbe aromatiche e accenni balsamici si sentono al naso, mentre in bocca ha un gusto salino, tipico della vicinanza del mare, un sapore di buon corpo, elegante e profondo con tannini già ben integrati. Una bottiglia che evolverà certamente in un memorabile vino, tra qualche anno. Sensazioni confermate dalle annate precedenti, sino a una straordinaria longevità del 2000, 25 anni e non sentirli! Protagonista dell’altra verticale, un nome prestigioso del Brunello di Montalcino il Poggio alle Mura di Banfi. In questo caso, le annate sono state il 2007, 2011, 2015, 2016, 2017, 2018. Partendo come sempre dal più giovane, si è notato al naso un frutto rosso e delle spezie. I tannini ancora croccanti ma che progrediranno molto positivamente nel corso degli anni a venire. Prugna e ciliegia si fanno più profondi tornando indietro con le annate che aumentano in complessità fino ad arrivare all’eccellente 2007. Ottenuti da cloni interni di Sangiovese interni all’azienda, denotano una invidiabile accuratezza di esecuzione da parte dell’enologo. Altro grande vino, senza dubbio. 
La terza masterclass è stata assai intrigante in quanto ha presentato dei vini da vitigni resistenti o Piwi, una tipologia ancora poco conosciuta in Italia. Si tratta di uve ibride ottenute con una piccola percentuale di varietà di uve americane o asiatiche che le rendono particolarmente resistenti alle malattie fungine. Nella degustazione sono stati portati sei vini, cinque bianchi e uno rosso. Tre sono realizzati dall’enologo Nicola Biasi e altri tre con la sua collaborazione. Renitens, il primo assaggiato è un blend di vitigni del nordest che possono variare a seconda delle annate. Presenta note di di fiori di arancio, mandorle e basilico cui si aggiungono bosso, magnolia e biancospino. Sapore deciso e molto fragrante, un’ottima scoperta. Baby Renitens è un altro tipo di blend più immediato rispetto al predecessore ma che mantiene la stessa fragranza. Vin de la Neu è la vera superstar della degustazione in quanto ha raggiunto i punteggi più alti da parte delle guide del settore. A base di Johanniter in purezza presenta al naso sentori di frutta fresca a polpa bianca, mele cotogne, pere e pesche. Complesso, affascinante molto elegante e di gran equilibrio, proveniente dal Trentino. Divento proviene dalla zona veronese e allo Johanniter affianca il Bronner. Coinvolgente nel profilo sensoriale con note di bergamotto, lime, pepe bianco e vetiver. Al naso, si riscontra una spiccata salinità da cui emergono sentori di olive verdi, iodio marino, erbe officinali e chinotto. Un vino di gran livello. Masnada d’Ezzelina di Cà dal Roman è un rosso veneto con un quadro aromatico  tendente ai frutti rossi e alle spezie. Un vino che necessita un affinamento ulteriore in bottiglia, così come Ecelo, un extra brut che parte dall’ agrume per arrivare alla pasticceria fino a nocciola e mandorla. Una degustazione decisamente particolare che ci ha aperto un mondo del quale ancora troppo poco si sa da noi. 

Ron Millonario

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