Dal 2010 nella ex fabbrica della Campari in viale Gramsci 161 a Sesto San Giovanni in provincia di Milano, esiste un museo aziendale di nuova concezione. Uno spazio dinamico, interattivo e multimediale, interamente dedicato al rapporto tra il marchio Campari e la sua comunicazione attraverso l’arte e il design. Un archivio di 4000 opere su carta, in particolari affiches originali della bella epoque, ma anche manifesti e grafiche pubblicitarie di importanti artisti quali Fortunato Depero, Marcello Dudovich, Guido Crepax, Bruno Munari. Oggetti firmati e da raffinati designer che hanno accompagnato le campagne pubblicitarie nel corso dei decenni di questo marchio alfiere del made in Italy. Accanto alla collezione permanente vengono periodicamente organizzate mostre temporanee come quella appena inaugurata e che durerà fino al 30 settembre 2024 dal titolo "l’arte dell’industria".
Strutturata come percorso tra passato e presente, crea un doppio itinerario, uno dedicato alla dimensione storica dell’azienda con una selezione di 29 fotografie dell’archivio, prevalentemente in bianco e nero, racconto della produzione industriale del gruppo attraverso tutto il novecento. Parallelamente vengono esposti gli scatti della fotografa texana Jill Mathis realizzati nello stabilimento di Novi Ligure, con una imponente superficie di 200.000 metri quadri destinata alle linee di produzione e imbottigliamento di tutti i marchi del gruppo che comprendono tutti i 50 marchi di cui è composto il portfolio aziendale, tra cui i blockbusters Campari Crodino e Aperol. Le fotografie della Mathis compongono una sceneggiatura visiva che ripercorre gli spazi dello stabilimento, dal reparto infusione in cui vengono trattate le erbe aromatiche, i laboratori chimici con delle bellissime foto in cui le titolazioni degli estratti sembrano fiori. La Mathis trae ispirazione dai lavori di artisti quali Ugo Mulas e Ralph Gibson realizzando un ponte tra tradizione e contemporaneità. Una ghiotta occasione per visitare il museo e apprezzarne le bellissime fotografie. Aperto tutti i weekend con prenotazione, è davvero una esposizione che merita la visita.