Living & Convivi :: 29 gen 2020

Firenze - The power is black

Torna "Black History Month Florence", il festival della cultura afro

"Una risposta preventiva nei confronti di fenomeni di razzismo, di qualsiasi tipo" - così l'Assessore alla cultura Tommaso Sacchi ha introdotto la conferenza stampa dell'imminente festival dedicato alla cultura afro "Black History Month Florence" che animerà la città del Giglio nel mese di febbraio (dal 1/02 al 3/03). "In una città del dialogo come Firenze, dove si registrano 13 milioni di stranieri l'anno, è importantissimo, per la cultura contemporanea, valorizzare il contributo di artisti e pensatori afro discendenti" - ha sempre sottolineato l'Assessore Sacchi (1 - 2). Un'edizione, la quinta, che si preannuncia molto ricca con 50 eventi in oltre 40 spazi sul territorio cittadino e raccoglie sotto un’unica programmazione varie attività culturali (cinema, arte, cucina, teatro, danza, laboratori, conferenze, visite e spettacoli), con lo scopo di far conoscere ed apprezzare le culture afro-discendenti (3) per facilitare la ricerca e il dialogo interculturale (4 - Tesfaye Urgessa di cui abbiamo già parlato il 18 dicembre 2018 QUI), "collegando, tra l'altro, tante realtà già in essere a Firenze ma di cui non si conosce molto" - ha dichiarato l’organizzatore Justin Thompson

Tema di quest'anno l'aggettivo "Obbligato". Un termine che in poche sillabe racchiude un significato polivalente: in musica, la contromelodia, fondamentale come la melodia centrale, metafora della diversità e dell'importanza di avere più storie da raccontare, e l'obbligo in quanto dovere sociale verso il mondo e noi stessi.

Rinnovate partnership di indubbio valore tra cui la collaborazione con le Murate Art Distric, grazie alla quale andrà in scena una mostra collettiva che esamina le politiche di rispettabilità. Ancora... Con la Galleria degli Uffizi dove, da non perdere, il progetto "On Being Present", un’interfaccia culturale sul sito web degli Uffizi che narra la presenza dell’Africa nera nelle collezioni (5 - "Durer - Adorazione dei Magi"). Un vero e proprio recupero dell'identità nera nel cuore di una delle più rappresentative collezioni artistiche al mondo.

Un altro spunto interessante da cogliere in occasione del Festival, è certamente il "YGBI Research Residency and Trainig Program". Protagonisti artisti afro discendenti under 35, residenti in Italia. Giovani creativi che, tutti insieme, parteciperanno per i primi 10 giorni di febbraio, a una serie di dialoghi collettivi intorno al senso della diaspora africana. Quest'iniziativa di condivisione e di lavoro in studio si articolerà negli spazi dello The Student Hotel e sarà la base di una mostra futura.

Insomma, 32 giorni di grande intelligenza e forza espressiva che lo scrittore e ricercatore di Antropologia dell'Università di Genova Bruno Barba (6), ha così commentato per noi al telefono: "L'Africa è il continente del nostro passato, la culla dell'Umanità. Ma sopratutto sarà la terra del futuro, delle potenzialità ancora inesplorate, del ritmo incessante, del movimento, di quel fluido magico che si chiama vitalità. Dimenticarlo e relegare l'Africa a ruolo di "disturbo", problema o luogo della primitività significa non conoscere la storia del mondo o, peggio, essere in malafede". Parole sante. 

 

Il programma completo della manifestazione QUI.

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