Quando un’idea è vincente o comunque di grande interesse c’è lui Sergio Risaliti, storico d'arte, scrittore e giornalista, di cui abbiamo già parlato il 15 dicembre 2019 QUI. E anche questa volta proprio al curatore delle Residenze d'Artista di Manifattura Tabacchi bisogna attribuire un’iniziativa originale e dal forte valore sociale e culturale: sei giovani artisti hanno riscritto la mappa della città di Firenze, tracciando delle linee soggettive senza un programma preordinato e iscrivendola in un progetto artistico dal titolo ”50100”. La città storicizzata viene rivista secondo una nervatura che fuoriesce dalla mobilità ripetitiva del turismo di massa e dalla storia dell'arte conclamata, diventando la città della meraviglia che chiunque può ripercorrere, scoprendola altro da sé (1- 2 Sergio Risaliti). Domani, mercoledì 18 dicembre, ore 18:00 (ingresso libero) presso la Manifattura Tabacchi (3), Sergio Risaliti e lo scrittore Marco Vichi racconteranno il progetto artistico e, partendo dallo spunto della mappatura intesa come pratica artistica, si confronteranno sul ruolo della mappa, della progettazione e dell'urbanistica oggi, con un'attenzione particolare alla città di Firenze e alla nuova Manifattura Tabacchi, un centro per l’arte, la moda e la cultura contemporanea, sostenibile, aperto a tutti e connesso al mondo.
Al termine della conversazione, gli atelier degli artisti si apriranno al pubblico per approfondire il lavoro individuale sulla mappa in maniera più intima e diretta.
50100 si inserisce nel programma de La Meraviglia, progetto di residenze triennale nel corso del quale gli artisti si confrontano con lo spazio e la storia di Manifattura Tabacchi, ed è inserito nel più ampio progetto di sostegno e promozione dell’arte contemporanea.
Nato a Ulaanbaatar, Mongolia nel 1994. La sua ricerca artistica si sviluppa intorno all’idea di cambiamento che è intrinseca di tutte le cose. Con lo scorrere del tempo, ogni oggetto, ogni essere, perde il suo significato originale e assume una nuova accezione, una nuova funzione. Qualunque energia non si esaurisce mai ma cambia la propria forma con il tempo, creando un’energia differente; l’essenza rimane invariata, immutata tuttavia si modifica il suo significato d’essere
Nata a Theran, in Iran, nel 1989. Artista e graphic designer iraniana. Ha completato gli studi di grafica nel 2014 e sta attualmente frequentando l’Accademia di Belle Arti a Torino: persegue con il suo impegno artistico una silenziosa ribellione alla mancanza di libertà personale e culturale in Iran.
Nata a Marmara Ereglisi, in Turchia, nel 1993. La sua ricerca si interroga sull’identità, intesa come interazione con l’ambiente circostante, sull’ambiente stesso e la comprensione che abbiamo di esso. Opera tramite installazioni site specific di vario genere, proiezioni e sculture.
Nata a Modena nel 1992, vive e lavora a Bologna. La sua ricerca artistica si concentra su una pratica di studio e sperimentazione dei materiali che la circondano, sul cambiamento e decadimento fisico di alcuni tipi di organico e sull’accostamento a materiali sintetici, sulla loro ambiguità e dicotomia. Il suo lavoro spesso passa da appunti fotografici, campioni di materiali e trova il suo ordine e compimento in installazioni ambientali o in sculture di grandi dimensioni, dove l’opera si manifesta e si svela in momenti diversi, invadendo lo spazio dello spettatore che si trova così immerso in un mondo insolito e alieno, una “zona” dove lo spazio ribolle di materia. Una mitologia della materia aniconica ma non prima di narrazione.
Nata a Putignano (BA) nel 1994, vive e lavora tra Monopoli e Lecce. La ricerca di Anna Dormio è rivolta alla manipolazione delle superfici e delle identità di oggetti e corpi.
Attraverso la commistione di varie tecniche artistiche, prevalentemente pittura e fotografia, compie prelievi/appropriazioni di frammenti, scarti, brevi testi, appunti dimenticati o perduti, antiche fotografie, su cui apporta interventi pittorici o da cui derivano lente e continue accumulazioni, in grado di riconfigurare la loro identità e rigenerarne il senso. Un’azione affettiva e semantica con cui rielabora piccoli eventi originati dalla casualità, dalla perdita o dall’abbandono.
Nato a Termoli (CB) nel 1990, vive a Firenze. Il suo lavoro verte sulla struttura e la storia dell’immagine e della visione, sviluppandosi su una concezione duale tra i fenomeni normativi ed espressivi delle narrazioni. Da qui un interesse digressivo sulla questione della sessualità concepita come elemento entropico delle strutture sociali.