Tanti auguri al celebre Gabinetto Scientifico Letterario Vieusseux che compie ben duecento anni (1 - 2). Il luogo dove Giacomo Leopardi e Alessandro Manzoni si sono incontrati è nato infatti il 25 gennaio del 1820, in Palazzo Buondelmonti a Firenze. Un'istituzione che ha cambiato il passo della cultura italiana ed europea, formando generazioni di lettori e attirando letterati da tutto il mondo, da Stendhal, a Gide e Dostoevskij. Un centro di ricerca e di studio (3) che – diretto da personalità come il suo fondatore, Giovan Pietro Vieusseux, e più avanti da Eugenio Montale, Alessandro Bonsanti, Enzo Siciliano – ha costruito, e continua ad arricchire, un archivio di fondi in cui sono presenti opere (4) autografe, lettere, documenti di autori come Cristina Campo, Pier Paolo Pasolini, Federigo Tozzi, Alberto Savinio, Giuseppe Ungaretti, Giorgio Caproni, Vasco Pratolini. Un materiale che è a disposizione di studiosi, scrittori, insegnanti e che alimenta la conoscenza della letteratura italiana nel mondo. Il centro è oggi presieduto da Alba Donati e diretto da Gloria Manghetti ed è la prima volta nella storia dell’istituto che due donne ricoprono questi ruoli.
Per celebrare duecento anni di attività dedicate alla promozione della lettura e, attraverso di essa, del progresso civile è stato ideato un programma di incontri, conferenze e appuntamenti aperti al pubblico e gratuiti, che parte il 25 gennaio 2020 con l’inaugurazione della mostra Il Vieusseux dei Vieusseux. Libri e lettori tra Otto e Novecento. 1820 – 1923 presso Palazzo Corsini Suarez, a cura di Laura Desideri. Con la partecipazione di Dario Franceschini, Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, e un intervento di Lina Bolzoni.
Nel corso del 2020 si approfondiranno #10Parole del nostro tempo, emblematiche della storia del Gabinetto, si pubblicheranno carteggi inediti come quello straordinario intercorso per 30 anni tra Alessandro Bonsanti e Carlo Emilio Gadda, si discuterà di autori centrali dell’Otto e Novecento, come Friedrich Hölderlin ed Ezra Pound, mentre scrittori e scrittrici tra i quali Antonio Scurati e Claudia Durastanti ci racconteranno i classici contemporanei. Inoltre, su iniziativa di Alba Donati, si realizzerà un Archivio delle scrittrici del nuovo millennio, che metterà a disposizione libri e materiali ceduti dalle maggiori scrittrici italiane contemporanee, come Silvia Avallone, Silvia Ballestra, Melania Mazzucco, Michela Murgia, Valeria Parrella, Elena Stancanelli, Nadia Terranova, Chiara Valerio, Simona Vinci.
Gli incontri si terranno tutti a Firenze, nell’arco di due anni, e indagheranno la storia e la vitalità di un’Istituzione che, come accade per i grandi musei internazionali, fa del suo sterminato archivio e delle sue competenze un’occasione di nuove proposte per il presente e per il futuro.
Il Gabinetto Vieusseux conserva nelle sue sedi principali (Palazzo Strozzi e Palazzo Corsini Suarez) 600.000 volumi e 160 fondi archivistici, oltre 750.000 documenti e 2.900 opere d’arte, tra dipinti, disegni, sculture: un patrimonio che si arricchisce costantemente di carte e libri di rara qualità. Negli ultimi tre anni sono stati organizzati più di 1400 incontri, tra cui il ciclo Scrittori raccontano scrittori che ha permesso di far conoscere a un vasto pubblico di studenti ampie parti dell’archivio documentale, attraverso le voci dei principali autori italiani contemporanei da Michele Mari a Michela Murgia.
“Negli ultimi anni – sottolinea l’Assessore alla Cultura, moda e design del Comune di Firenze Tommaso Sacchi – il Vieusseux ha intrapreso la via di una sempre maggiore apertura verso la città e il pubblico con iniziative, come Scrittori raccontano scrittori e Culture di carta, tese a coinvolgere soprattutto i più giovani. Per questi ultimi forse il libro di carta è diventato un oggetto un po’ misterioso, legato allo studio e non al piacere. Sta alla nostra amministrazione e alle nostre istituzioni culturali dimostrare che non è così.”
“Essere qui oggi a festeggiare i 200 anni del Gabinetto Vieusseux – afferma Gloria Manghetti, Direttrice del Gabinetto Vieusseux – ci rende particolarmente orgogliosi, avendo avuto l’onore di raccogliere un’eredità preziosa, frutto dell’ambizioso progetto di un testimone esemplare delle inquietudini del Risorgimento e delle potenzialità di una dimensione europea sempre presente nella sua riflessione, Giovan Pietro Vieusseux. Lo straordinario patrimonio di idee, di manoscritti, di libri e riviste sedimentatosi in due secoli costituisce il cuore dell’Istituto e a noi spetta il compito di rendere accessibile una memoria insostituibile, anello di congiunzione tra passato e presente.”