"Tutte le opere d'arte devono tornare a casa". Parole pregne di verità imprescindibile quelle di Roberto Riccardi, Comandante del Nucleo Carabinieri per la Tutela Patrimonio Culturale, scrittore e giornalista, intervenuto oggi in conferenza stampa per la presentazione della mostra “Storie di pagine dipinte. Miniature recuperate dai Carabinieri” nella Sala Bianca di Palazzo Pitti (1 - 2 - 3). Una cinquantina di opere miniate (4) ritrovate dal nucleo tutela patrimonio nel corso degli ultimi decenni. Pagine di rara bellezza (5) che facevano parte di corali liturgici, libri contenenti i canti della messa e di altre liturgie quotidiane. Pagine con cui si è scritta la storia dell'umanità, belle e importanti, come già citato anche da Dante nel Purgatorio. Ebbene, migliaia di questi libri sono stati rubati, interamente fatti a pezzi, messi sul mercato, dispersi e venduti a gruppi o singolarmente per un guadagno più alto, buttate anche le preziose rilegature... Violando un patrimonio meraviglioso.
I manoscritti e le singole pagine miniate in mostra attraversano la grande stagione di produzione libraria dell’Italia centrale dal Duecento al Cinquecento: provengono da Castelfiorentino, Colle di Val d’Elsa, Firenze, Perugia e Pistoia, e le miniature sono opera di artisti importantissimi come il Maestro di Sant’Alessio in Bigiano, che malgrado sia ancora anonimo era a capo della bottega più attiva in Toscana nell’ultimo quarto del XIII secolo; Pacino di Buonaguida (uno dei primi e più dotati tra i seguaci di Giotto); fino ad Attavante degli Attavanti e Gherardo e Monte di Giovanni, illustratori di libri di fama internazionale ai tempi di Lorenzo il Magnifico. "Una mostra che ci riguarda tutti" - ha sempre dichiarato Riccardi - "perché, come ci ha insegnato Terenzio, siamo esseri umani, e ciò che appartiene al genere umano ci concerne inevitabilmente in quanto persona". Tra le opere recuperate i corali provenienti dal convento dei Minori Osservanti di San Lucchese a Poggibonsi, oggetto di ben due furti, negli anni Trenta del ‘900 e poi di nuovo nel 1982; gli oltre venti volumi dell’abbazia benedettina di Montemorcino in Umbria che, trasferiti nell’abbazia di Monte Oliveto Maggiore ad Asciano, vennero rubati nel 1975; l’Ufficio dei Morti di Leone X de’ Medici, prezioso ed elegante come si conveniva a quel papa, raffinato intellettuale. La rassegna non esclude le opere sfregiate, le pagine da cui sono state ritagliate le miniature, i fogli strappati dai codici, ed è quindi un’occasione per pensare al furto di questi manufatti non solo come a una sottrazione di un bene comune, ma come una violenza che va dritta al cuore della nostra cultura e che attacca i testi, la nostra lingua, le pitture che la decoravano e la spiegavano. A tal proposito fondamentale la sinergia, alias "santa alleanza" tra le persone in uniforme e altri professionisti tra cui storici dell'arte, archeologi etc. “Storie di pagine dipinte. Miniature recuperate dai Carabinieri”, in particolare, è dovuta a storici dell’arte, specializzandi e dottorandi di Storia della Miniatura all’Università degli Studi di Firenze, sotto la guida della professoressa Sonia Chiodo, una dei massimi esperti della materia dove ogni miniatura o libro antico recuperato è stato ricondotto al contesto di appartenenza.
Ultimo ma non meno importante, il particolare corredo infografico: sette disegni della nota illustratrice Vanna Vinci, resi interattivi mediante una tecnologia touch, che presentano ai visitatori, in modo chiaro e accattivante, i luoghi e i protagonisti delle storie che la mostra ricostruisce: copisti, miniatori, religiosi e, infine, i ladri e le forze dell’ordine.
Mostra a cura di Sonia Chiodo
Firenze, Palazzo Pitti, sala delle Nicchie, dal 24 giugno al 4 ottobre 2020.
Catalogo Sillabe, 392 pagine prezzo 40 euro.
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