Living & Convivi :: 26 gen 2019

Firenze - cosa vedere? "Senza Data" al Museo Stefano Bardini

Le opere di Luca Pignatelli si fondono a quelle della collezione permanente

Le sale del Museo Bardini ospitano fino al 25 marzo "Senza Data", mostra personale dell'artista milanese Luca Pignatelli con la curatela di Sergio Risaliti (1 - 2). Promosso dal Comune di Firenze, organizzato da MUS.E e in collaborazione con la Galleria Poggiali di Firenze, l’evento avvia un nuovo ciclo di mostre concepite con la cura scientifica del Museo Novecento e realizzate al di fuori degli spazi museali di Piazza Santa Maria Novella.
Numerose le opere di varie dimensioni, su telone ferroviario, legno, carta e lamiera, assieme a grandi dipinti realizzati su tappeti persiani di inizio novecento che vivono e si offrono al pubblico in un'originale e suggestiva commistione con la vasta e rilevante collezione di tappeti del Museo stesso dal ‘400 ad oggi, compreso un manufatto tessile di oltre sette metri utilizzato in occasione della visita di Hitler a Firenze nel 1938. Le opere di Pignatelli, infatti, dialogano con le collezioni di arte di Stefano Bardini, grande mercante e collezionista fiorentino vissuto tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento (3 - 4 - 5). Così come una nuova serie di lavori su carta esposti con un allestimento site-specific che coinvolge le cornici e gli arredi presenti nella collezione del Museo. Una vera e propria caccia all'"intruso", dove tra la Carità di Tino da Camaino, due opere di Donatello (la Madonna della mela e la Madonna dei Cordai) e dipinti come il monumentale Crocifisso di Bernardo Daddi (per citarne solo alcuni), si incorre in una delle "teste" di età greca o romana impressa su un tappeto alias arazzo di stupefacente impatto visivo dell'artista lombardo. Ancora... i dipinti di Pignatelli ospitano al centro un variato materiale iconografico antiquario che strappato all’oblio o alla fossilizzazione, alla commercializzazione e al feticismo, restituisce in un linguaggio del presente l’esperienza stessa della classicità, come se quella civiltà non fosse mai svanita, o trapassata, ma fosse una reale presenza tra le immagini circolante tra noi. In altre parole le sue immagini sono quelle di una classicità sempre viva e presente che non parla il linguaggio muto, inanimato della copia. Quelle sue figure collocate al centro dello spazio di rappresentazione vivono un tempo che si ripete identico al proprio originale ed entrano immediatamente in comunicazione con il nostro mutevole essere, divenire, trapassare (6).
“La mia ricerca degli ultimi anni – dice l’Artista - è un ripensare che cos’è il tempo rispetto all’immagine, ai quadri. Io credo che oggi sia importante collocare l’immagine al centro di una riflessione sulla memoria e il museo Bardini è un simbolo nel mondo di cosa significhi una raccolta capace di rappresentare una stratificazione di tempi ma anche di culture. Con questa mostra vorrei rispondere alla domanda: cosa sta di fronte a un’immagine? Per me si tratta di un tempo plurale, un montaggio di temporaneità, sfalsate e quindi differenti”.
Meritevole e affascinate la cromia delle pareti dell’ambiente, il “blu Bardini” (7) che fa da sfondo ai manufatti, un tono di colore individuato dal collezionista fiorentino nei suo viaggi in Russia, un nobile e caldo "monocromo" che in seguito si è imposto nell’interior design dei musei e nelle gallerie private.

Luca Pignatelli
Senza Data
Firenze, Museo Bardini
Via dei Renai, 37 50125 Firenze
26 gennaio-25 marzo 2019

Orari
h 11.00-17.00. Ultimo ingresso ore 16.15. Chiuso il martedì, mercoledì e giovedì.

Biglietti
€ 7,00 Intero, € 5,50 ridotto (18-25 anni).

Sconti e Convenzioni
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