Womanpower così potrebbe essere definita la nuova e interessantissima mostra rigorosamente in "rosa" visibile alla Galleria degli Uffizi da domani 3 novembre. Al centro le donne romane dell’età imperiale (1 - 2), con le loro storie, i loro segreti, le loro battaglie di emancipazione civile, politica ed economica.
“Imperatrici, matrone, liberte” questo il titolo dell'esposizione in programma fino al 14 febbraio 2021. Si tratta di circa trenta opere (3 - 4) provenienti dalla ricca collezione archeologica del complesso museale: tra queste, anche le splendide sculture di Agrippina Minore, celeberrima madre di Nerone, o di Domizia Longina, chiacchierata sposa di Domiziano.
Potenti. Determinate. Discusse. Indipendenti. Scandalose e ribelli, ieri come oggi, le varie lady dell'epoca raccontano vissuti articolati in tre sezioni di un arco temporale che contempla i primi due secoli dell’Impero (dagli inizi del I alla seconda metà del II secolo d.C.). Spiccano così modelli positivi e negativi incarnati dalle imperatrici e dalle donne della casa imperiale ma anche dalle matrone e dalle liberte (schiave rese libere). Tra queste, per esempio, le "storie di donne comuni che sposando un proprio schiavo, diventano l'emblema di come si potesse amare fuori dagli schemi, a volte anche con successo" - ha spiegato la curatrice della mostra Novella Lapini (5). O ancora, Pompeia Trebulla, potente matrona dell’élite di Terracina che, circa quarant’anni prima, sotto l’imperatore Claudio, era in grado di far restaurare a sue spese il tempio dedicato a Tiberio ed alla madre Livia, ponendo così il suo nome accanto a quello degli Augusti in un significativo gesto di indipendenza e potere femminile.
Insomma, donne spesso forti e indomite (6), certamente lontane da noiosi stereotipi tradizionalisti.
Una mostra contenuta ma ricchissima di significato e bellezza, un'occasione unica per ammirare splendidi pezzi di natura archeologica.
Lo stupore e l'ammirazione sono garantiti.
Firenze, Uffizi, primo piano, Sala Detti e Sala del Camino
3 novembre 2020 - 14 febbraio 2021 (prorogata in caso di lockdown)
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