Living & Convivi :: 9 mar 2018

Firenze - Cosa vedere: “IL FILO E L’INFINITO” dell'artista sarda Maria Lai

All’Andito degli Angiolini di Palazzo Pitti, fino al 3 giugno

“Un’artista di profonda sensibilità, le sue opere erano spesso progetti aperti, non predefiniti in un rigore fisso, poiché, pur mantenendo la sequenza orizzontale tipica della tessitura sarda, lasciava alle tessitrici la libertà finale nell’uso dell’allineamento”. Così la designer del tessuto fiorentina Graziella Guidotti (di cui abbiamo parlato il 18 maggio 2017 QUI) ci introduce Maria Lai, straordinaria artista sarda scomparsa nel 2013, che conobbe alla fine del ’900. La sua opera (1 - 2: foto dell'artista) è ora in mostra nell’Andito degli Angiolini di Palazzo Pitti, fino al 3 giugno.
Dopo la Biennale di Venezia, ecco che la narrazione artistica della Lai si impone con “IL FILO E L’INFINITO”, con la curatela di Elena Pontiggia, celebrando il tema del “filo” appunto, in un linguaggio che spazia dal realismo lirico degli anni Quaranta alle scelte informali dei tardi anni Cinquanta e dai lavori polimaterici dei primi anni Sessanta alle successive opere concettuali (3). La bellissima esposizione coniuga la tradizione della civiltà sarda con i linguaggi dell’arte contemporanea (4).
Tra i molti capolavori i libri. La stessa artista negli anni settanta riferendosi a questo suo particolare momento creativo affermava - “Dai telai alle tele cucite, all’uso del filo… nei libri”. Ecco quindi i Libri d’artista (5), dal forte valore tattile, evocativi più che descrittivi, che diventano fiabe visive. Come la storia di “Maria Pietra”, fiaba “cucita” (6) che narra le gesta di una madre diventata pietra per strappare il suo bambino alla morte. In realtà metafora del potere dell’arte come risposta al malessere e all’ansia del mondo.
“Al centro di questa rassegna – spiega Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi - sta il mezzo più tipico del suo lavoro cioè quel filo che "lega e collega" in maniera senz’altro viva e che infatti spesso rimane libero e non ancora cucito: tra i vari riferimenti mitologici non può che ricordare Penelope che tesse durante il giorno e nella notte scioglie i fili”.
Ancora… Le Tele cucite (7), in bilico tra mondo arcaico dell’arte tessile della Sardegna, e ricerca espressiva che lavora non sulla tela, ma con la tela dialogando quindi con i polimaterici di Prampolini, i Sacchi di Burri, le Tele fasciate di Scarpitta, i tessuti irrigiditi dal caolino di Piero Manzoni, le tele di Castellani e Bonalumi o in quelle svuotate di Dadamaino.
La Lai trasforma l’oggetto quotidiano, nato per essere utile o almeno decorativo, in un oggetto poetico che non serve a nulla, ma è più importante di ogni funzionalità perché insegna a pensare e a capire.

“Questo dovrebbe fare l’arte: farci sentire più uniti” - amava dire Maria.


Prezzo biglietto
biglietto intero € 16.00; ridotto € 8.00 per i cittadini dell’U.E. tra i 18 e i 25 anni; gratuito riservato a minori di 18 anni di qualsiasi nazionalità, portatori di handicap ed un accompagnatore, giornalisti, docenti e studenti di Architettura, Conservazione dei Beni Culturali, Scienze della formazione, Diploma di Laurea di lettere e filosofia con indirizzi di laurea archeologico o storico-artistico, Diploma di Laurea o corsi corrispondenti negli Stati membri dell’Unione Europea, insegnanti italiani con contratto a tempo determinato e indeterminato in servizio presso una scuola pubblica o paritaria del Paese.
Orario
martedì – domenica ore 8.15 - 18.50
Chiuso il lunedì

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