Living & Convivi :: 24 giu 2020

Firenze - Cosa vedere? Il Coronavirus attraverso le foto di Massimo Sestini

“Indispensabili infermieri” nella Sala D'Arme di Palazzo Vecchio

Lui è Massimo Sestini, tra i più grandi fotografi italiani, vincitore, tra l'altro, del celebre World Press Photo nel 2015. Le sue opere (1 - 2) ora a Firenze in Santa Maria Nuova per testimoniare la tragedia della pandemia attraverso gli occhi degli infermieri del più antico ospedale del mondo. La mostra “Indispensabili infermieri”, allestita fino a fine dicembre nel corridoio che si affaccia sul Chiostro della Magnolia, è visitabile unicamente dai sanitari, dai pazienti e dagli utenti dell'ospedale fondato da Folco Portinari, il banchiere padre di Beatrice, la ‘musa’ di Dante Alighieri.

Un magnifico e al contempo drammatico reportage in 34 stampe di grandi dimensioni (3) che racconta la tragedia della pandemia con il ritmo della cronaca e con la volontà di restituire una dimensione dell'emergenza Coronavirus intima e al tempo stesso corale, in cui il punto focale non è chi soffre ma chi aiuta (4 - Nella fotto L'Assessore alla cultura Tommaso Sacchi insieme al fotografo Massimo Sestini).

Ovviamente, proprio per limportante tema trattato dall'artista e fotografo fiorentino, la mostra è visibile a tutti, in edizione multimediale (5) realizzata in coproduzione del Comune di Firenze e in collaborazione con MUS.e, nella Sala D'Arme di Palazzo Vecchio. Tutte le immagini (6) scorrono sulle pareti della sala in uno scenario fortemente immersivo che restituisce l'intensità degli scatti realizzati da Sestini. L'esposizione, ad ingresso gratuito, è aperta al pubblico fino al 5 luglio, dal lunedì alla domenica (giovedì escluso), con orario 15-20.

Tre le sezioni che compongono la mostra. La prima, con 17 foto, è un vero e proprio reportage in cui si svelano i gesti quotidiani di cura e di assistenza degli infermieri in tutte le sezioni dell’Ospedale, dalle sale operatorie ai reparti più diversi compresi i reparti Covid. Fa parte di questa sezione l'immagine scelta per illustrare il manifesto della mostra: uno scatto in cui è ritratta un'infermiera, con tuta e visiera di protezione, che stringe, sorridendo dolcemente, la mano di un paziente. La seconda sezione, girata invece in una sala di posa, è composta da due foto orizzontali, di due metri per un metro ciascuna, che ritraggono su sfondo nero due gruppi di infermiere e infermieri con la faccia coperta dalla mascherina. Sono invece scoperti i volti dei 15 ritratti individuali che compongono la terza sezione. Nessun nome, nessuna didascalia ad accompagnare la mostra: le immagini parlano da sole, sottolinea l'autore, e non hanno bisogno di alcuna spiegazione. Raccontano la vita e la morte, la fatica fisica e il carico emotivo, la dedizione e la professionalità di una categoria che in questi lunghi mesi ha condiviso con quella medica l'arduo compito di fronteggiare l'emergenza. Per realizzare la mostra, Massimo Sestini, uno dei più acclamati fotoreporter contemporanei, ha trascorso cinque giorni e cinque notti nei reparti Covid di Santa Maria Nuova.

"I pazienti li chiamano angeli" - racconta Sestini - "ma stando assieme a loro mi sono reso conto che gli infermieri sono eroi, al pari dei medici. Rischiano e sono sempre in prima linea, nelle sale chirurgiche come in corsia a preparare un letto. Sono preparatissimi, dediti e innamorati della loro professione. Per me è stato un grande onore raccontarli, sullo sfondo di un dramma globale come quello del Coronavirus".

 

La mostra è nata dalla volontà della Fondazione Santa Maria Nuova Onlus di documentare il prezioso lavoro del personale infermieristico proprio in occasione dei 732 anni di vita della struttura che è la più antica al mondo ancora in attività. 

 

Tutte le immagini della mostra sono raccolte del libro “Indispensabili” in vendita da oggi nelle librerie, sul sito dell’editore Centro Di, e nei bookshop dell’Ospedale Santa Maria Nuova e di Palazzo Vecchio. Il costo è di € 25,00 e una parte del ricavato è devoluto in beneficenza alla Fondazione Santa Maria Nuova Onlus.

 

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