Inaugurata ieri la "rinnovata" Cappella dei Principi nel Museo delle Cappelle Medicee di Firenze, dopo un anno di importanti lavori di restauro che hanno interessato sia la Cappella stessa, sia l'illuminazione con nuovi 90 corpi illuminanti. Nello specifico l'intervento ha visto l’ultimo dei quattro grandi archi monumentali e l’ampia volta di collegamento all’abside posto sul lato ovest della Cappella (1 - 2 - 3 - 4 - 5).
La Cappella dei Principi, alta circa 60 metri, larga oltre 30 metri e collocata sul retro dell’abside della basilica di San Lorenzo, è il grande mausoleo che i membri della famiglia Medici, divenuti granduchi, vollero costruire come nuova e sontuosa cappella funebre di famiglia. Il progetto fu da subito grandioso e la sua edificazione durò secoli - ne abbiamo raccontato la storia in chiave social, usando l'hashtag #lamortetifabella, anche sul nostro account Instagram @bargellomuseums.
Fu già Cosimo, primo Granduca di Toscana, a concepire il progetto alla metà del ‘500, ma i lavori per realizzarla furono avviati, all’inizio del ‘600, da Ferdinando I che interpretò il sogno del padre di un ambiente principesco completamente rivestito di marmi screziati e di preziose pietre dure. Per questo fece raccogliere le pietre più preziose: diaspri di Sicilia, marmi neri di paragone, rossi di Barga, granito di Corsica e molte altre varietà lapidee che vennero lavorate per creare sottili lastre destinate ad essere composte nei preziosi intarsi del rivestimento. Un lavoro complesso che dovette attendere ancora il secolo successivo per avere una fisionomia più compiuta, quando l’ultima rappresentante dell’illustre famiglia, Anna Maria Luisa de’ Medici, fece costruire la grande cupola, simile a quella del Duomo di Firenze, su disegno dell’architetto Ferdinando Ruggieri. Ma nessuno dei Medici vide il completamento della cappella. Il Granducato era ormai retto dalla famiglia dei Lorena quando, nel 1827, Pietro Benvenuti decorò la cupola con scene dalla Genesi scompartite da cornici dorate.
Un’opera colossale, infinita e, purtroppo, caratterizzata da criticità conservative: alla fine del secolo scorso la caduta di una lastra avrebbe portato alla luce un serio problema strutturale nei quattro grandi archi della cappella. Prese avvio allora un imponente lavoro di indagine, smontaggio e restauro dei paramenti lapidei, con l’applicazione di innovative strutture portanti e riposizionamento delle lastre, che avrebbe impegnato la Soprintendenza di Firenze per quasi due decenni.
Prima di smontare definitivamente i punteggi l’architetto Maria Cristina Valenti dei Musei del Bargello, che ha seguito questa ultima fase dei lavori di restauro, ha curato l’allestimento di un nuovo sistema di illuminazione con l'obiettivo di valorizzare adeguatamente il lungo lavoro svolto in questi anni.
Finalmente, la Cappella dei Principi, può tornare ad essere ammirata, sotto una nuova luce, in tutta la sua grandiosa e principesca magnificenza.