Firenze ha un nuovo museo d’arte moderna e contemporanea (1). Nel magnifico edificio di Palazzo Bartolini Salimbeni (2 - 3) sulla centralissima piazza Santa Trinita, fino al 10 marzo 2019 in scena l’esposizione “Dagli inizi del XX secolo agli anni ’60” (4), una selezione di circa cento opere del collezionista e magnate Roberto Casamonti (Foto 1 da Dx).
Dipinti e sculture da Balla a Sironi a Viani, passando per Morandi, De Chirico, Licini e Picasso. E poi ancora Prampolini, Magnelli, Leger, Soutine, Klee, Chagal, Kandisky, Fontana, Burri per citarne solo una parte (5 - 6). La maestosa è ricchissima mostra è il frutto di un’attenta selezione delle opere che Casamonti ha raccolto in 40 anni di ricerche dedicate. “Ritengo che quest’importante luogo rappresenti una scenografia perfetta per mostrare i quadri della collezione che ho scelto dopo un lavoro di circa quattro anni insieme a mio figlio Marco” - ha raccontato due giorni fa in occasione del vernissage per la stampa Roberto Casamonti - “Sono tutti capolavori che non voglio e non ho mai voluto vendere. Ma che riservo esclusivamente per la fruizione di un pubblico appassionato”.
Grazie al grande cultore d’arte fiorentino, autodidatta, già all’età di dieci anni innamorato delle arti figurative, ora la città del Giglio può offrire una nuova meta dove godere e comprendere l’arte del XX secolo (7). Un’opportunità intelligente per il turista nazionale e internazionale che dopo la visita degli Uffizi o della Galleria dell’Accademia, può immergersi nei linguaggi narrativi e pittorici dell’eccezionale evoluzione storica e artistica dagli esordi del novecento fino ai nostri giorni. Va detto che le opere italiane e straniere in mostra adesso fanno parte del primo nucleo espositivo che considera il periodo fino ai primi anni Sessanta. È, infatti, previsto un nucleo successivo che coprirà la forbice temporale dal 1960 ai nostri giorni.
Un momento di importante condivisione per poter avvicinare opere magistralmente note ai più e altre meno, una scelta coraggiosa alla cui base c’è una vera e propria “malattia”, come dichiara lo stesso Casamonti: per acquisire dei quadri, il sonno può anche venir meno. Una “malattia” provvidenziale e filantropica da cui gli auguriamo di non guarire mai.
Visite e prenotazioni:
Dal 25 marzo 2018 fino al 10 marz 2019 (dal mercoledì alla domenica, 11,30 - 19,00)
Ingresso gratuito su prenotazione.
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