Si tratta del Maggie di Oldham (1), non lontano da Manchester, il primo edificio al mondo in legno di latifoglia americano lamellare a strati incrociati (CLT).
Non una bella villa come potrebbe sembrare ad uno sguardo distratto, ma luogo di cura ed aiuto, anche psicologico, per i malati di cancro ed i loro congiunti, per fornir loro un supporto medico ed emotivo, seguendo l’idea di un nuovo tipo di ausilio terapeutico in cui anche l’architettura è importante (2). Ecco perché i Centri Maggie lavorano con grandi architetti come la defunta Zaha Hadid, Richard Rogers e Norman Foster per creare non solo strutture mediche, ma luoghi caldi ed accoglienti.
Progettato da dRMM Architects di Londra insieme ad American Hardwood Export Council, l’associazione che rappresenta i produttori di latifoglia americano e grande promotrice del legno in Europa da oltre 20 anni, il Maggie di Oldham segna una vera svolta per l'architettura e l’edilizia realizzate in tulipier e ripropone l'influenza positiva del legno sulle persone per la sua bellezza, forza e calore.
"Dall'inizio del progetto di Oldham sapevamo che era il materiale giusto per il Maggie, non solo dal punto di vista strutturale ma anche dal punto di vista ambientale ed estetico. Un edificio sopraelevato, open space, tutto in legno e vetro (3) - con alberi che crescono intorno e all’interno e dove ogni dettaglio è pensato in funzione di usabilità, salute e piacere", afferma Alex de Rijke, co-fondatore di dRMM (4).
Come noto questo materiale naturale riduce significativamente la pressione sanguigna, le frequenze cardiache ed i tempi di recupero, esercitando inoltre effetti benevoli sulla salute e sul benessere generale più di qualsiasi altro materiale usato nell’edilizia, come testimoniato dal Wood Housing Humanity Report 2015.
Il tulipier CLT, da ultimo ma non ultimo, è una delle specie di legno più sostenibili grazie alla sua capacità di ricostituzione, attraverso la crescita naturale.
Tutto ciò trova miglior compimento anche negli aspetti progettuali ove la natura si fonde con l’utilità, il legno da strumento diventa momento di cura ed aggregazione, così nella zona aperta all’albero che interagisce con l’edificio (5), o nel tavolo rotondo per unire e non dividere con inutili spigoli (6) od infine nella perfetta integrazione col paesaggio: un luogo che emana un'atmosfera di tranquillità dal quale trarre forza fisica ed emotiva per una guarigione, si spera, più rapida. E forse anche meno "sofferta".
Chi era Maggie?
Il Maggie’s segue l’idea di cura del tumore originariamente elaborata da Maggie Keswick Jencks. Maggie ha vissuto con un cancro avanzato per due anni e durante questo periodo ha usato la sua conoscenza ed esperienza in modo da creare un progetto per un nuovo tipo di cura rivolto a chiunque vivesse questa difficile esperienza. I Maggie's Centre sono costruiti intorno alla sua convinzione: le persone non dovrebbero "perdere la gioia di vivere nel timore di morire".