Nel novero dei grandi nomi le cui opere hanno impreziosito le mostre di Palazzo Reale di Milano in questi anni, mancava Bill Viola, l’artista che attraverso la sperimentazione della videoarte ha realizzato dei veri e propri capolavori dell’arte contemporanea (1), universalmente riconosciuti a livello internazionale (2). Nato a New York nel 1951, partendo dallo studio della musica elettronica, dalle potenzialità della performance art e dai film sperimentali, da oltre 40 anni Viola realizza lavori che, attraverso un nuovo linguaggio si rivolgono alla vita, alla morte, alla conoscenza dell’uomo e della natura. L’esperienza del viaggio è fondamentale nel suo percorso artistico, come nei 18 mesi che trascorse a Firenze in gioventù quando rimase stupefatto di come in Italia l’arte pervada le città nella loro intima essenza, per lui che era abituato negli Stati Uniti a vedere l’arte stessa solo nei musei. Attraverso l’esplorazione dell’iconografia Cristiana antica, Viola costruisce elaborate scene teatrali ispirate alla tradizione storica artistica occidentale con ambientazioni, attori, scenografie, luci e regia come in un vero e proprio film.
Aperta fino al 25 giugno, si dispiega attraverso un percorso espositivo unico, in aperto dialogo con lo spazio, i cui video (3) sono immersi in stanze buie e dove il maestro stesso ha voluto un certo tipo di nero che crei una nuova dimensione spaziale e che renda le opere estremamente suggestive (4). Un consiglio: prendetevi il tempo giusto per la visita, in quanto si tratta di un percorso da assaporare lentamente, anche perché le scene sono al rallentatore, in una dimensione assai lontana dalle frenesie dei nostri tempi. I temi trattati sono visibili sin dalla prima proiezione, The quintet of The silent, in cui un gruppo di cinque uomini subisce un’ondata di intensa emozione che minaccia di sopraffarli: lo slow motion dilata il tempo fino a renderlo sospeso per gli spettatori. The Greeting si ispira alla visitazione del Pontormo con due donne che parlano, vestite con abiti del 500, interrotte da una terza figura femminile che entra nella scena abbracciando e salutando. “Il tempo è malleabile nelle mani di Bill Viola dove un momento diventa eternità“ - racconta Kira Perov, artista e moglie dell’artista. Catherine’s Room (5) si svolge nella stanza di una donna solitaria attraverso una serie di rituali quotidiani dalla mattina alla sera. Lo svolgersi della stagioni è simboleggiato da un albero che si vede fuori dalla finestra nelle sue diverse fasi annuali, dalla fioritura sino ai rami spogli. Emergence si ispira ad un affresco di Masolino da Panicale intitolato Pietà con Cristo che risorge dal sepolcro, assistito dalla Madonna e San Giovanni. Si intuisce, sempre grazie alla lentezza dei movimenti, la difficoltà e la tensione che emergono da un evento unico ed eccezionale come la Resurrezione. Alcuni esempi delle opere di videoarte (6) presenti in mostra: un vero evento, assolutamente da non perdere!
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