Living & Convivi :: 24 apr 2020

Architettura e Coronavirus

DAAA Haus e la capacità di adattamento

Progettare al tempo del Coronavirus. Di questo e di molto altro si è parlato durante la virtual press conference che si è tenuta pochi giorni fa in streaming. Protagonista l'architetto Keith Pillow (Primo da Sx) fondatore dello studio di architettura maltese DAAA Haus, con sede a Milano, Mumbai e Ragusa, che partendo dalla domanda di Frank Gehry fatta a se stesso "ORA COSA?" O meglio... "Cos’è il vero scopo dell'architettura e del design?", ha ripensato al proprio ruolo, sopratutto in virtù dell'emergenza che tutti stiamo vivendo. Il risultato, un approccio diverso dove smart è il nuovo mantra: smart design, smart architecture, smart building e smart planning. "L’architettura è vissuta da persone e ora ci sono standard e bisogni di base che stanno cambiando radicalmente. Gli utenti finali devono essere tutelati dai professionisti che operano con integrità e passione e credono che il DESIGN possa rendere il mondo un posto migliore” - ha dichiarato Pillow.

Ed ecco la rivisitazione, o meglio la capacità di "adattamento" al cambiamento di alcuni dei progetti ancora in essere nonostante il blocco globale. In primis un imponente progetto di co-working, uno spazio di lavoro di circa 970 mq a Mumbai (2) che, in principio, doveva contenere 350 persone. Il nuovo scenario ha imposto delle variazioni salienti tra cui la riduzione di 50 postazioni, numerose break down zone, spazi aperti, nell'intera area di lavoro e sopratutto, per un igiene più puntuale, sensori ovunque per aprire le porte, azionare la rubinetteria in bagno etc. Ultimo ma non meno importante, il flusso dai rubinetti regolato con l’atomizzazione per implementare un notevole risparmio quotidiano. Tutto ciò è altresì un modello che, in futuro, vedrà al centro "il design capace di far vivere meglio i dettagli"; smart design, appunto. 

Parlando sempre di lavoro, in particolare nell’ottica dello smart working, rimane attuale il progetto che lo Studio ha presentato durante lo scorso Salone del Mobile: Dendel Smart Office Solution (3), un sistema modulabile ispirato agli anni '80. "Dendel" ha una serie di scaffali “intelligenti” che si muovono facilmente permettendo più usi per uno spazio lavorativo o di studio. Il suo design dinamico consente di aggiungere elementi modulari a proprio piacimento, inoltre si adatta a spazi differenti, sfruttando aree domestiche spesso inutilizzate. Con le metrature sempre più piccole delle case metropolitane, trovare più spazio per le attività quotidiane è sicuramente un gran vantaggio. 

Recentemente lo studio di architettura ha, inoltre, realizzato, nel nuovo quartiere residenziale di Portomaso a Malta, tre appartamenti familiari all’interno di uno stesso complesso condominiale. Diversi tra di loro, hanno in comune una progettazione e un arredo che ne definisce al meglio ogni funzione abitativa. Allo stesso tempo il loro design riflettere il carattere dei vari clienti e il modo in cui vivono la casa.

Il primo, il numero 51, spicca per il mood giapponese del Wabi – sabi che fonda il suo pensiero sull'accoglimento della transitorietà delle cose (4). Domina, tra l'altro, un gusto minimale e sereno. L’obiettivo è stato quello di creare un paradigma estetico basato sulla natura, per suggerire un vero senso dell'arte di vivere, un'esperienza abitativa armoniosa. La calma diffusa impera in ogni angolo dell'abitazione.

Dal tono più contemporaneo e sofisticato (5), invece, l'appartamento numero 52, dove il contrasto tra elementi naturali e pezzi di lusso danno vita ad ambienti fortemente identitari di una personalità la cui eleganza è un atout imprescindibile.

Infine l'appartamento duplex di 621 m² dove certamente l'idea brillante consiste nella moderna scala “galleggiante” in legno che si sviluppa attorno a una grande apertura centrale, dove un albero semi-artificiale di 5 metri è sospeso (6). Una vera e propria installazione progettata per aggiungere la luce necessaria in un punto scuro, situato al centro della casa. Usando un albero illuminato da luce artificiale, viene resa l'idea di quella naturale. Un coup de génie direbbero i cugini d'oltralpe, "intelligente" mi sento di aggiungere, per un interior dall'allure unica.

 

Altre info: 

FMM Highlights

Food :: 26 giu 2024
Firenze, dove mangiare? “Da Tegamino”
La vera cucina della nonna
Food :: 24 giu 2024
La cucina vegetale di Fabiola di Sotto
Il ricettario veg da non mancare
Living & Convivi :: 24 giu 2024
Grandi mostre: l’Olimpo sul lago
Villa Carlotta sul Lario
Food :: 21 giu 2024
Acciughe Delicius e sostenibilità
Una mostra e un convegno a Parma
Lifestyle & Beauty :: 20 giu 2024
Firenze, dove inebriarsi di bellezza
La Basilica SS. Annunziata e la Chiesa del Carmine
Living & Convivi :: 18 giu 2024
Grandi mostre: PhilippeHalsman
Lampo di genio a Milano
FoodMoodMag
Via Ximenes, 19 50125 Firenze
redazione@foodmoodmag.it
+ 39 055 8026163