Un suggerimento prezioso per gli appassionati d’arte tra Lombardia e Piemonte. A Laveno, in provincia di Varese, sul Lago Maggiore nel bellissimo museo Midec, del design ceramico, posto nel cinquecentesco Palazzo Perabò, l'occasione è unica per ammirare una preziosa collezione privata di oltre 100 pezzi della collaborazione tra il celebre designer Gio Ponti e la manifattura Richard Ginori (1). Data esattamente ad un secolo, fa la sua nomina a direttore creativo della celebre azienda Toscana, che necessitava di un restyling dopo due secoli di illustre storia. Il linguaggio innovativo di Ponti ebbe subito un grande successo grazie all’esposizione alla Mostra delle Arti decorative tenutasi per qualche anno a Monza e che poi si trasferirà nel Palazzo della Triennale di Milano, costruito al parco Sempione dall’architetto Muzio. Una serie di splendidi pezzi in porcellana (2) che vanno dai piatti, alle coppe ai vasi che sposano il gusto déco imperante all’epoca con l’innovativa visione del designer in grado, tra i primi, ad intuire l’importanza del dialogo tra arte e industria. Il critico d’arte Luigi Ojetti riconosce nei lavori di Ponti per Richard Ginori “capolavori di forma e colore, originali e pur nostri“. La serie “Le mie donne“ si ispira ai grandi piatti rinascimentali e ad alcune pose femminili del mondo romano con un’attenzione a motivi decorativi architettonici dell’arte antica. Una mostra davvero preziosa cui fa da corollario I dialoghi di Margherita e Pinocchio, risultato della partnership tra la ceramista Margherita Grasselli e il mastro vetraio Massimo Lunardon dove una bambina in ceramica, alter ego della Grasselli, e il Pinocchio di Lunardon giocano, passeggiano, in una favola di rara poesia (3). Motivo in più per visitare questa preziosa esibizione che dura fino all’8 ottobre.
Da qualche anno i Musei Civici del capoluogo Ossolano ospitano una serie di interessanti mostre. Il gran teatro della luce tra Tiziano e Renoir, fino al 9 gennaio 2024, è dedicata alla luce nell’arte tra Seicento e Novecento (4), in un percorso che dal lume di candela arriva alla rivoluzione della luce elettrica. Tiziano (5), Van Dick, Gaetano Previati e Renoir sono solo alcuni dei grandi artisti in mostra tra le 45 opere presenti all’interno delle navate di Palazzo San Francesco. Nella prima sezione si incontrano i dipinti a lume di candela in scene di genere dove l’attenzione dello spettatore è catturata dalla fonte luminosa sprigionata dalle candele o dai tizzoni come le raffinate tele di artisti fiamminghi tra cui Gherardo delle Notti o il Contadino che accende la candela con un tizzone ardente di Angelo Inganni, realizzato poco prima della rivoluzione elettrica. Domenico Induno, Angelo Morbelli, famoso per i suoi meravigliosi quadri dipinti all’interno della casa di riposo di Milano, il Pio Albergo Trivulzio, proseguono l’analisi della luce nella natura, nelle varie fasi della giornata è nell’alternarsi delle stagioni. In questa sezione sono presenti due capolavori: i Panni al sole un raro Pelizza da Volpedo (6) divisionista e le Lavandaie a Cagnes di Renoir, incantevoli nel saper rendere la luce naturale. Anche in questo caso si tratta di una mostra imperdibile che vi invitiamo a visitare.