Visioni da bere :: 29 mag 2020

Vino post Coronavirus - La ripartenza con la "terapia del paesaggio"

Passeggiate in vigna e degustazioni con vista

Purtroppo è un dato certo oltre che sconfortante. L’emergenza sanitaria, secondo un’indagine condotta dal Movimento Turismo del Vino in Italia, ha sfavorito, e non poco, il turismo enogastronomico, con le cantine, che nell’87% dei casi si sono dichiarate molto danneggiate soprattutto in termini di vendita (91%) e di presenze dirette in cantina. Il settore enoturistico dunque, ricomincia con ferite aperte importanti, certamente tra i più colpiti (84%), con gran parte delle cantine (77%) che ha già messo in conto di dover compiere enormi sforzi per rientrare in carreggiata.

Ma nulla è ancora definitivamente perduto, sopratutto se si valorizzano aspetti che prima erano ritenuti secondari. Come? Bacco declinato nella "terapia del paesaggio". L'idea arriva Donatella Cinelli Colombini (1), ideatrice della giornata Cantine aperte e del Movimento del Turismo del vino che, per riportare il sole sul settore, propone una ricetta ben precisa: “Più sport all’aria aperta – sostiene - più panorami e meno botti nella wine hospitality al tempo del covid. I wine lovers si dovranno abituare a prenotare la visita nelle aziende di produzione ma, probabilmente, ne troveranno molte di più aperte nel week end e all’ora di pranzo”.

Un nuovo turismo del vino, su prenotazione, con percorsi di visita emozionale e degustazioni dedicate (2 - 3 - 4), tra una passeggiata all'aria aperta e un pic nic gourmet. Una formula apprezzata soprattutto dai turisti stranieri che, oggi, però diventa un'ulteriore opportunità anche per i wine lovers di casa nostra (5).

“Un grosso sforzo organizzativo e economico – sottolinea Donatella Cinelli Colombini - che potrebbe, con il sostegno istituzionale, calamitare visitatori al punto da rianimare l’economia dei territori interni del nostro Paese. Allo scopo quindi, servirà un impegno concreto da parte dell’ente pubblico, al quale viene demandato di mettere in campo la comunicazione sulle radio e televisioni pubbliche, oltre ad una riorganizzazione del sito Italia.it ed il raggiungimento di accordi con i grandi players del turismo on line come Expedia, Google, TripAdvisor, affinché promuovano l’enogastronomia come attrattiva di viaggio".

Ma cosa troveranno gli amanti di Bacco nelle aziende del vino in questo scenario post Covid, è tutto in divenire. Donatella Cinelli Colombini, enuncia i principali elementi che dovranno caratterizzare questa fase, premettendo che – almeno per un periodo - la visita fra botti e tini sarà pressoché impossibile: “È dovere dei titolari salvaguardare la salute di visitatori e dipendenti, quindi le aree per il turismo e la produzione enologica dovranno essere rigorosamente separate. Questo anche perché l’igienizzazione delle cantine è difficile senza usare il cloro che attaccherebbe al vino il pestilenziale odore di tappo”. Gli ambienti sotterranei o raffreddati con impianti a ricircolo d’aria, devono essere riservati solo al sonno del vino. 

Tuttavia le possibilità di vivere una esperienza rigenerativa in mezzo alla natura (6), dopo i lunghi mesi di lockdown, ci saranno e si riveleranno più che interessanti. Infatti la buona notizia riguarda la possibilità di scegliere fra centinaia di destinazioni enoturistiche in ogni parte d’Italia, basta consultare il sito del Movimento Turismo del Vino per trovare molte delle più organizzate e prenotare la visita.

“È auspicabile – continua Donatella Cinelli Colombini - che l’emergenza coronavirus e la prospettiva di riattivare la vendita diretta, spinga molte cantine ad arricchire la propria proposta turistica con trekking nei vigneti, picnic, degustazioni all’aperto, safari fotografici, pranzetti a base di salumi e formaggi tipici magari di fronte a un bellissimo panorama”. 

Una vera e propria “terapia del paesaggio”, toccasana per l'anima e il palato. Circostanza confermata dagli studi di neuromarketing; in altre parole, davanti a un panorama incantevole il vino sembra più buono. “Una rivincita dei panorami – aggiunge Donatella - che tornano protagonisti e devono offrire ai visitatori esperienze emozionanti da vivere, fotografare e ricordare”.

 

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Ron Millonario

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