Abbiamo trattato di libri che raccontano di "Vigne viste dal mare", un argomento che ci affascina e, per restare in tema, ecco un’altra storia "vincente" tra flutti e bacco. Siamo all’Isola d’Elba, qui il produttore d’eccellenza Antonio Arrighi, con l'omonima azienda situata a Porto Azzurro all'interno del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano, è fresco di una nomina meritevole: è stato infatti selezionato con altri 16 toscani per la prestigiosa guida del Corriere della Sera, “I Migliori 100 vini e vignaioli d’Italia 2023”, dei curatori Luciano Ferraro e Luca Gardini (1 - Antonio Arrighi con Luciano Ferraro). La guida (2) racconta le storie dei vigneron che stanno affrontando il cambiamento climatico e le strategie messe in atto dalle cantine per favorire la sostenibilità ambientale e sociale. “Sono molto fiero di questo importante riconoscimento – afferma Antonio Arrighi - che mette l'accento sul valore enologico dell'isola d'Elba e premia il lavoro di una piccola azienda”. Arrighi viene menzionato, non solo per la produzione di Nesos (3), il vino marino, un esperimento nato con la collaborazione di Attilio Scienza e dell’Università di Pisa che ha fatto rivivere l’antico modo di vinificare dell’isola di Chio, un vino che: “sembra uscito dal gusto di un’ostrica”. L'altro vino citato è Arembapampane Elba Vermentino DOC definito come: “un magnifico vermentino dall’Isola d’Elba che sa di sole e di mare”. “L'azione verde” messa in pratica dall'azienda consiste, tra le altre, nel recupero di mezzo km di secolari muretti a secco, utilizzando le varie tipologie di pietre presenti sul territorio: un vero e proprio “corridoio ecologico” per la salubrità del terreno.
Un recupero che si incastona splendidamente nell'anfiteatro naturale delle vigne (4) dell'azienda.
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