Rischio corto circuito per il vino italiano in questo 2023 che, secondo l’Osservatorio di Uiv-Vinitaly, si sta manifestando come il più complicato degli ultimi 20 anni. Cattive notizie arrivano dalla vendemmia in corso (1), le cui stime sul piano quantitativo si prospettano ancora più in ribasso rispetto a quanto già anticipato un mese fa (-12%) dall’Osservatorio Assoenologi, Ismea e Uiv. In particolare al Nord - a partire da Veneto, Friuli Venezia Giulia, Piemonte - ma anche nel Mezzogiorno (Abruzzo e Sicilia), i volumi delle uve raccolte sono inferiori a quanto preventivato a causa di eventi grandinigeni e del caldo persistente, che ha asciugato le uve. Per contro, si prospetta un’annata di qualità eccellente per molte importanti denominazioni dello Stivale, a partire dai vini rossi.
“Nonostante una produzione contenuta in termini di quantità, la qualità si è rivelata eccellente”. Così Il presidente del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria, Novella Pastorelli, ha espresso le sue considerazioni sulla recente vendemmia del celebre vino pugliese. “La resa della vendemmia si è attestata a un livello inferiore, con una riduzione del 35% rispetto all'anno precedente. Tuttavia, le uve raccolte (2) si sono distinte per la loro ottima qualità, caratterizzate da una buccia ben sviluppata e consistente. Questo vuol dire che avremo vini ricchi di colore e struttura” - sottolinea il presidente Pastorelli - “Quest'anno, la raccolta è stata una sfida a livello nazionale, con il clima e le malattie della vite, tra cui la peronospora, a creare difficoltà. Concludendo, nonostante sfide e difficoltà, la vendemmia 2023 del Primitivo di Manduria promette livelli di tutto rispetto. Altre info QUI.
Le coltivazioni in Trentino hanno tenuto bene, beneficiando soprattutto di alcune escursioni termiche favorevoli alla maturazione ottimale dei grappoli. Si prospetta un'annata promettente (3), soprattutto per la qualità delle uve destinate alla produzione di spumante. “La vendemmia 2023, in una parola, può essere descritta come sfidante”, spiega Fabrizio Marinconz, enologo Cavit. “Però siamo già a buon punto; le nostre basi spumante sono quasi tutte pronte, siamo in procinto di concludere la vendemmia delle uve bianche e continueremo anche a ottobre con le uve rosse. In Trentino il territorio impone una vendemmia lunga, ma ad oggi, possiamo sicuramente affermare che abbiamo ottime aspettative sui vini base Trentodoc”. Altre info QUI.
"Il momento più atteso dell'anno alla tenuta ha preso il via lo scorso 19 settembre. La prima varietà a bacca rossa che abbiamo raccolto è stata il Merlot sia in pergola che a guyot. E' stato poi il turno del Cabernet Sauvignon e per ultimo il Carménère verso la metà di ottobre. Seppure l'inizio di stagione 2023 non è stato dei più facili, al momento possiamo ritenerci soddisfatti delle uve (4) che stanno arrivando in cantina, sono davvero bellissime anche se abbiamo un calo di produzione importante su alcuni vigneti". Altre info QUI.
Caviro, la più grande Cantina d’Italia, rappresenta numerose regioni vinicole, diverse delle quali colpite da avversi eventi atmosferici e patologie che hanno attaccato le coltivazioni dei soci. L’Azienda, in linea con la propria mission, supporterà i viticoltori, seguendo valori di mutualità e sostenibilità, avendo cura di fornire gli strumenti necessari a superare questo periodo delicato e, al contempo, tutelare mercato e consumatori. Altre info QUI. (4 - Fonte: Agea per il 2018-2022 e *stima Assoenologi, Ismea e UIV per il 2023 con la collaborazione di Masaf e Regioni).